Storia e Storie - l'importanza della Tutela e della Conservazione per la Valorizzazione del patrimonio culturale
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Il 5 maggio 2003, l’allora Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, nel discorso pronunciato in occasione della premiazione dei benemeriti della cultura e dell’arte, si espresse in questi termini:
«Forse l'articolo più originale della nostra Costituzione repubblicana è proprio quell'articolo 9 che, infatti, trova poche analogie nelle costituzioni di tutto il mondo: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione"»
E con le parole successive individuava, in modo semplice e conciso, ma profondamente illuminante, l’origine stessa della norma ricompresa tra quelle fondamentali per la nostra Comunità: “La Costituzione ha espresso come principio giuridico quello che è scolpito nella coscienza di ogni Italiano”.
Parole che vibrano d'orgoglio e di sentimento nazionale e che riecheggiano una tesi cara a molti storici e fondata sulla considerazione del processo unitario italiano (il “Risorgimento”) - che, peraltro, per una parte della storiografia trova compimento proprio nella Costituzione repubblicana - come un fatto primariamente culturale: la nazione italiana, infatti, esisteva nella lingua, nella coscienza, nella cultura degli Italiani e la sua unione politica non era altro che il presupposto dello sviluppo e del progresso che il popolo italiano intendeva perseguire.
Era poi il nesso tra quelle quattro parole: Sviluppo, Ricerca, Cultura, Patrimonio, che conduceva il Presidente ad affermare, come logica ed inevitabile conseguenza, che quell’insieme di conoscenze che stanno alla base di ogni attività di salvaguardia (tutela) devono essere anche rivolte alla fruizione del bene stesso, alla sua promozione e conoscenza tra i cittadini, in funzione dello sviluppo della cultura di un’intera Comunità.
Principi ripresi dalla recente Convenzione di Faro (Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore dell'eredità culturale per la società”, Faro 27 ottobre 2005) che riconosce che il diritto all’eredità culturale è inerente al diritto a partecipare alla vita culturale e che attribuisce al Patrimonio un ruolo fondamentale nella costruzione di una società più giusta, pacifica, democratica; una funzione di avvicinamento e dialogo tra culture diverse, di integrazione tra le genti, oltre che di sviluppo economico sostenibile.
L’Archivio di Stato di Treviso da due anni svolge un’intensa attività di promozione e di educazione al patrimonio archivistico conservato, attraverso eventi, visite guidate in favore di gruppi di cittadini e scolaresche, organizzazione di mostre tematiche, come la recente “Treviso nel Risorgimento” (grazie alla quale è stato possibile raccontare, ad oltre mille studenti, il processo unitario attraverso documenti originali), i programmi di alternanza scuola / lavoro, gli stage con l’università, i rapporti con i circoli didattici (quest’anno ha partecipato all’iniziativa “Ama il Tuo Quartiere”) e con le associazioni culturali del territorio.
Tra questi eventi, fondamentale è l’annuale partecipazione alla manifestazione nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo denominata “Domenica di carta”, rivolta, dunque, in particolare ad archivi e biblioteche.
Quest’anno l’Archivio di Stato di Treviso mostrerà ed illustrerà i documenti che risalgano alle radici della Comunità trevigiana, attraverso un viaggio nella storia del territorio fino ai nostri giorni. Statuti, Bolle papali, atti notarili, mappe antiche, catastici di scritture e disegni, documenti afferenti alle principali magistrature preunitarie ed agli uffici periferici dell’Amministrazione italiana; testimonianze vive e palpitanti, di quanto espresso nell’art. 9 della nostra Costituzione, oltre che intrinsecamente ed estrinsecamente “belle”. Dal momento che arte, storia, cultura sono patrimonio dello spirito e, dunque, “bellezza”.
Non saranno dimenticati gli archivi degli ex distretti militari, estremamente consultati, anche ai fini dell’ottenimento della cittadinanza, da discendenti di cittadini italiani emigrati all'estero. Sarà possibile, dunque, usufruire di un percorso di ricerca delle proprie origini, supportato mediante l'illustrazione e la consultazione di banche dati dedicate.
Alla mostra “Storie e storie” si affiancheranno, nel medesimo giorno altre due mostre documentarie: l’una intitolata “Cultura e Natura nella Marca Trevigiana”, l’altra dedicata all’archivio professionale dell’architetto veneziano Carlo Scarpa e dal titolo “Carlo Scarpa e il Giappone”, che saranno entrambe inaugurate nel corso delle Giornate del Patrimonio 2017.
Antonio Bruno
Direttore dell'Archivio di Stato di Treviso
Treviso, 3 luglio 2017
Costo del biglietto: INGRESSO LIBERO - VISITE GUIDATE GRATUITE
Prenotazione: Nessuna; Telefono prenotazioni: Non è necessaria la prenotazione
Archivio di Stato di Treviso
Indirizzo: Pietro di Dante, 11 31100 - Treviso (TV)
Telefono: 0422 545805 Fax: 0422 411019
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Orario: Apertura Mostra: 9.30 - 13.30 e 15.30 - 19.30 Visite Guidate alla Mostra e all'Archivio di Stato: ore: 11.00; 16.30; 18.00
- Data inizio: Domenica, 08 Ottobre 2017
- Data fine: Domenica, 08 Ottobre 2017
- Evento a pagamento: No