L’Acquario e Le Ninfee - dalla natura all’arte di Monet
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Dal 9 ottobre 2021, gli spazi dell’Acquario Civico di Milano ospitano un’imperdibile installazione intitolata L’Acquario e le Ninfee. Dalla Natura all’arte di Monet tutta dedicata al mondo della natura e al soggetto più emblematico dei capolavori di Claude Monet: le Ninfee.
L’iniziativa promossa dall’Acquario Civico di Milano, dal Museo di Storia Naturale di Milano e dal Comune di Milano_Cultura, prodotta e organizzata da Arthemisia è a cura di Nicoletta Ancona, Mami Azuma, Gabriele Galasso ed Elisabetta Polezzo.
Un evento collaterale alla mostra Monet. Dal Musèe Marmottan Monet di Parigi - in corso a Palazzo Reale di Milano fino al 30 gennaio 2022 - che introduce il visitatore all’interno di uno spazio onirico, leggero e dai colori tenui proprio come quelli delle ninfee, la pianta preferita da Monet che, proprio nella sua residenza di Giverny, realizzò un laghetto dove poterle ospitare insieme ad altri fiori e piante acquatiche.
Il tutto all’interno di una cornice ideale quale l’Aquario Civico di Milano, le cui facciate esterne di inizio ‘900 in stile Liberty presentano grandi rivestimenti in piastrelle di ceramica che riproducono temi e soggetti del mondo acquatico: pesci, motivi floreali, piante acquatiche ma soprattutto ninfee.
Fior di loto asiatico (Nelumbo nucifera), Ninfea gialla piccola (Nuphar pumila), Ninfea bianca (Nymphaea alba), Fior di loto azzurro o ninfea azzurra, cioè il loto azzurro degli antichi Egizi (Nymphaea nouchali), Ninfea zolfina (Nymphaea ×thiona): piante che fioriscono da giugno a settembre ma che animano l’esterno dell’Acquario tutto l’anno, riprodotte sui grandi rivestimenti (0,90x3,15 m) che ne decorano le pareti esterne prodotte dalla Società Ceramica Richard Ginori.
Un viaggio sulla rappresentazione artistica di una grande varietà di ninfee che, partendo dalle riproduzioni di Monet a Palazzo Reale, affonda le sue radici nell’arte antica e sul loro significato simbolico.
L’approfondimento scientifico si concentra sulla descrizione delle strutture morfologiche di adattamento di queste piante all’ambiente acquatico, oltre alle schede botaniche delle specie riprodotte dalla Richard Ginori.
LA MOSTRA
LA NINFEA NELLA STORIA, NELL’ARTE E NELLA SIMBOLOGIA
Ammirata e oggetto di diverse simbologie, la ninfea – con la sua diffusione in tutti i continenti e i suoi grandi fiori – da sempre affascina e continua ad affascinare numerosi artisti. Le sue forme immutate, infatti, hanno attraversato culture diverse nel trascorrere dei secoli e col loro fascino continuano a stimolare fantasia e ammirazione.
Troviamo tracce di questo splendido fiore acquatico già nella produzione artistica dell’Antico Egitto che ne conosceva bene la coltivazione.
La ninfea, bianca e azzurra, compare in molti affreschi, bassorilievi e arte plastica egiziana e la sua silhouette si presta anche all’utilizzo di pregiati oggetti del quotidiano, quali ad esempio i bicchieri.
Nell’antichità greco-romana il fiore è poco ricordato anche se non mancano suoi accenni in particolare nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
Anche negli erbari medievali la ninfea non è particolarmente citata mentre conosce una grande popolarità nelle culture non occidentali, quali ad esempio la civiltà Maya. Presso queste popolazioni è molto frequente il tema iconografico del Giaguaro Ninfea che deve forse in parte questa strana associazione al fatto di essere un felino che vive sulle rive di corsi d’acqua e appartiene così sia al mondo terrestre che a quello acquatico, esattamente come la ninfea che affonda le sue radici nella terra mentre la corolla si pone a pelo d’acqua.
Il tema della ninfea è molto frequente anche in Giappone, nel mondo dell’ukiyo–e o immagine del mondo fluttuante, genere di stampa artistica giapponese su carta impressa su blocchi di legno.
Verso la metà dell’Ottocento l’Europa conosce questo genere di arte e se ne innamora profondamente dando origine a quello che viene definito Giapponismo.
I temi cari ai grandi artisti giapponesi vengono studiati e riprodotti dai più famosi pittori dell’epoca quali Van Gogh, Monet, Manet, Degas e molti altri.
Monet in particolare fu affascinato dall’idea del giardino giapponese che decise di ricreare nella sua casa normanna a Giverny, creando un laghetto nel quale coltivare diverse piante esotiche ma soprattutto ninfee che riprodusse ossessivamente negli ultimi decenni della sua vita.
Accanto alla rilevanza che questo fiore ha avuto nella storia dell’arte, occorre ricordare anche il suo significato simbolico. La ninfea si sviluppa, infatti, in acqua e solamente i rizomi e le radici sono immersi nella terra fangosa dei fondali degli stagni. Una bellezza che nasce dal fango, senza venirne macchiata ma traendone anzi forza, rappresenta la purezza che non viene contaminata dal male del mondo. Una purezza che può essere letta come simbolo di castità e di amore non corrisposto e forse anche, in ultima analisi, di freddezza.
L’ACQUARIO CIVICO DI MILANO
Progettato da Sebastiano Locati (1861 – 1939), nel 1906 l’Acquario di Milano venne edificato, come padiglione annesso alla “Mostra internazionale di pesca e di acquicoltura”, per la grande Esposizione internazionale di Milano con l’intenzione di donarlo successivamente al Comune come luogo espositivo per i milanesi e come centro di ricerca sulle acque dolci (nel 1908 verrà fondata la Stazione Idrobiologica).
Molta cura è stata posta nella scelta delle decorazioni esterne, a partire dalla facciata occupata da una fontana con una grande testa di ippopotamo da cui sgorga l’acqua, dalla possente figura di Nettuno, da tondi in cemento martellato e da decorazioni in ceramica.
I grandi rivestimenti in piastrelle di ceramica che si alternano alle finestre riproducono diverse ninfee e altre piante acquatiche, oltre alla fascia con i pesci e i piccoli tondi, tutti prodotti dalla Società Ceramica Richard Ginori.
Informazioni www.acquariodimilano.it www.palazzorealemilano.it www.monetmilano.it
Hashtag ufficiale
#AcquarioMonet
SCHEDA TECNICA
Titolo
L’Acquario e Le Ninfee. Dalla natura all’arte di Monet
Sede
Acquario Civico di Milano – V.le Gadio, 2 Milano
Date al pubblico
9 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022
Una Mostra
Acquario Civico di Milano Comune di Milano Arthemisia
Mostra a cura di Nicoletta Ancona Mani Azuma Gabriele Galazzo Elisabetta Polezzo
Progetto di Allestimento
BC Progetti
Di Alessandro Baldoni e Giuseppe Catania Con Francesca Romana Mazzoni
Realizzazione Allestimento
Tagi2000
Illuminotecnica
Sater4Show
Progetto immagine coordinata e grafica di mostra
Angela Scatigna
Catalogo
Skira
Orario apertura
Lunedì chiuso
Da martedì a domenica 10.00 -17.30 (La biglietteria chiude un'ora prima) Ultimo ingresso con biglietto ore 17.00
Biglietti
L’accesso alla mostra è contingentato e la prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata.
E’ possibile acquistare i biglietti di ingresso anche in sede: in questo caso l’ingresso alla mostra potrebbe comportare delle attese per rispettare le capienze di sicurezza delle sale.
Intero € 9,00
Ridotto € 7,00
visitatori oltre i 65 anni, visitatori con disabilità, studenti delle università e della Accademie di Belle Arti, dipendenti del Comune di Milano, cittadini comunitari di età compresa tra i 18 e i 25 anni e cittadini non comunitari “a condizione di reciprocità”
Omaggio
Funzionari delle Soprintendenze Statali e organi periferici del Ministero, giornalisti e studiosi accreditati con permesso della Direzione del Museo, cittadini fino a 18 anni di età e studenti delle scuole superiori, insegnanti e accompagnatori di scolaresche max 4 per classe, membri dell’ICOM, portatori di handicap più un accompagnatore, primo e terzo martedì del mese dalle 14.00
Hashtag Ufficiale
#AcquarioMonet
Sito www.acquariodimilano.it www.palazzorealemilano.it www.monetmilano.it
- Data inizio: Sabato, 09 Ottobre 2021
- Data fine: Domenica, 30 Gennaio 2022
- Evento a pagamento: Sì
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