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Time is Out of Joint

Con l’apertura della grande mostra Time is Out of Joint, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea scrive un nuovo capitolo della sua storia portando a compimento l’ampio processo di trasformazione, riorganizzazione e riallestimento – iniziato con la mostra The Lasting. L’intervallo e la durata il 21 giugno 2016 – con la restituzione al pubblico di spazi completamente rinnovati e con la profonda rilettura delle sue collezioni.
Sostenuta dall’autonomia speciale della riforma del MiBACT, la Galleria Nazionale si propone come luogo di scoperta, aperto alla ricerca e alla contemplazione, e spazio di riflessione sui linguaggi, sulle pratiche espositive e sul ruolo del museo contemporaneo.

L’esposizione, il cui titolo cita i versi dell’Amleto di William Shakespeare “ The time is out of joint ”, sonda l’elasticità del concetto di tempo, un tempo non lineare, ma stratificato, che sembra porre in atto il dilemma dello storico dell’arte Hans Belting “la fine della storia dell’arte o la libertà dell’arte”.
È , dunque, il definitivo abbandono di qualsiasi linearità storica, per una visione che dispiega, su un piano sincronico, le opere come sedimenti della lunga vita del museo di cui fanno parte gli artisti: Carla Accardi, Afro, Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Aleksandr Archipenko, Stefano Arienti, Hans Arp, Giacomo Balla, Alfonso Balzico, Massimo Bartolini, Marion Baruch, Gianfranco Baruchello, Hans Bellmer, Enrico Benaglia, Luigi Bienaimé, Umberto Boccioni, Alighiero Boetti, Giovanni Boldini, Georges Braque, Émile-Antoine Bourdelle, Daniel Buren, Alberto Burri, Alexander Calder, Antonio Calderara, Marco Calderini, Michele Cammarano, Antonio Canova, Giuseppe Capogrossi, Monica Carocci, Carlo Carrà, Casorati, Felice Castellani, Adriano Cecioni, Mario Ceroli, Paul Cézanne, John Chamberlain, Sandro Chia, Francesco Clemente, Ettore Colla, Gianni Colombo, Giuseppe Cominetti, Pietro Consagra, Angelo Cortese, Gustave Courbet , Enzo Cucchi, Eduardo Dalbono, Ercole Dante, Giorgio De Chirico, Gino De Dominicis, Edgar Degas, Nicola De Maria, Giuseppe De Nittis, Filippo de Pisis, Cagnaccio Di San Pietro, Piero Dorazio, Jean Dubuffet , Marcel Duchamp, Albin Egger-Lienz , Max Ernst , Giovanni Fattori, Giovanni Faure, Jean Fautrier, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Lucio Fontana, Emilio Franceschi, Pietro Galli, Vincenzo Gemito, Alberto Giacometti, Ugo Giannattasio, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Hans Hartung, Francesco Hayez , Hannah Höch, Alain Jacquet , Yves Klein, Gustav Klimt , Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Silvestro Lega, Leoncillo, Osvaldo Licini, Sandro Lodolo, Francesco Lo Savio, Sarah Lucas, Mario Mafai, René Magritte, Piero Manzoni, Arturo Martini, André Masson, Fabio Mauri, Ana Mendieta, Francesco Paolo Michetti, Joan Mirò, László Moholy-Nagy, Amedeo Modigliani, Piet Mondrian, Claude Monet , Henr y Moore, Gianni Morandi, Domenico Morelli, Gastone Novelli, Nunzio, Luigi Ontani, Adrian Paci, Domenico Paladino, Filippo Palizzi, Gina Pane, Ivo Pannaggi, Tancredi Parmeggiani, Pino Pascali, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giuseppe Penone, Alessandro Piangiamore, Fausto Pirandello, Michelangelo Pistoletto, Benedetto Pistrucci, Jackson Pollock , Umberto Prencipe, Gaetano Previati, Antonietta Raphaël Mafai, Man Ray, Luca Rento, Sophie Ristelhueber, Alessandro Rinaldi, Davide Rivalta, Auguste Rodin, Ugo Rondinone, Medardo Rosso, Mimmo Rotella, Antonio Rotta, Luigi Russolo, Giulio Aristide Sartorio, Alberto Savinio, Mario Schifano, Thomas Schütte, Kurt Schwitters, Scipione, Giovanni Segantini, Gino Severini, Telemaco Signorini, Filadelfo Simi, Mario Sironi, Mario Siviero, Ardengo Soffici, Antonio Solá, Ettore Spalletti, Antoni Tàpies, Pietro Tenerani, Maria Cristina Terzaghi, Ettore Tito, Angiolo Tommasi, Francesco Trombadori, Paolo Troubetzkoy, Giulio Turcato, Cy Twombly, Kees van Dongen, Vincent van Gogh, Lorenzo Viani, Franz von Stuck , Günther Uecker, Giuseppe Uncini, Emilio Vedova, Jeff Wall, Andy Warhol, Adolfo Wildt , Gilberto Zorio, Ignacio Zuloaga.

“ Time is out of joint scardina anche le traduzioni e la loro eccellenza non può farci nulla, come dice Derrida che, come altri, a questo verso dell’Amleto di Shakespeare ha dedicato pagine fitte di dense riflessioni. Avremmo potuto elencare qui anche noi le molte versioni che restituiscono “ Time” come tempo, mondo, natura, e “out of joint ” come fuori di sesto, fuori dai cardini, fuori squadra, disarticolato, scardinato, sconnesso.

Un tempo che va ricomposto, “messo al diritto”, un diritto che in questa mostra intreccia, in simultanea coesistenza, nuove inaspettate relazioni nello spazio simbolico del museo. Relazioni che non rispondono alle ortodosse e codificate leggi della cronologia e della storia (dell’arte), ma si muovono assolte e svincolate in una sorta di anarchia che, come vuole una certa tradizione femminile a cui mi sento di appartenere, non ha nulla a che vedere con il disordine, ma si appella a qualcosa d’altro che viene prima delle regole.

Time is Out of Joint mette in campo una eterodossia, una disobbedienza, una sovversione così naturale che si potrebbe definire con Jabes “uno dei momenti privilegiati in cui si ristabilisce il nostro equilibrio precario” e si configura un incipit. Un punto sorgente e una persistenza che mette fuori gioco qualsiasi certezza cronologica e mette in campo una temporalità plastica che si comporta come il bosone di Higgs, dipende dunque dal nostro sguardo. E con un vero e proprio montaggio, con la parzialità che ogni scelta e ogni selezione porta con sé, fa precipitare il tempo storico cronologico, anacronizza passato, presente e futuro, ricostruisce e fa decantare un altro tempo, mentre mette in evidenza inter valli e durate, riprese e contrattempi. Un tempo pieno di faglie, fratture, vuoti, scarti e scatti, che suggerisce molte combinazioni come quelle che Time, senza esitazioni, espone in piena luce. Ci muoviamo nello spazio attraversando le sale e le opere, dove le immagini sono fisse, in relazione simultanea tra loro, come se fossero prequel e sequel insieme: un cinema al contrario, dove la “fotografia”, la visione ha un ruolo chiave nel cristallizzare e trattenere tensioni così fertili anche nella loro composta presenza. Time dispiega un tempo cinematografico, un racconto, un flusso di memoria, un’anticipazione di quello che verrà e prova ad assomigliarci più di quanto faccia un libro di storia dell’arte.” [Cristiana Collu, Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea]

I lavori

Gli interventi sulla Galleria Nazionale hanno riportato alla luce l’impianto dell’edifico di Cesare Bazzani del 1911, con la luminosità originale delle sale in una visione continua e in contiguità con i giardini e i cortili restituiti di nuovo ai visitatori. Parallelamente alcune sale, con ingresso indipendente da via Gramsci, accanto al Caffè delle Arti, saranno destinate a mostre, conferenze, presentazioni di libri, convegni, performance: Sala via Gramsci.

I lavori in numeri

40 sale espositive divise in 4 settori
244 interventi di restauro sulle opere
5.350 metri quadrati di parquet originale recuperato
1.800 metri quadrati di pavimenti in pietra, marmette e mosaici recuperati
20.500 metri quadrati di pareti imbiancate
7.000 metri quadrati di giardini recuperati e manutenuti
43 finestre riaperte e restaurate

Le collaborazioni

Fintecna
Nell’ottica di un rinnovato connubio tra arte e impresa, la Galleria Nazionale ha avviato una collaborazione con Fintecna, sostenendo la mostra Arte sulle Motonavi. Il varo dell’Utopia, a cura di GMC Progetto Cultura. L’esposizione, che si terrà a novembre negli spazi della Sala Via Gramsci, raccoglierà le opere provenienti dalle dismissioni delle otto turbonavi della Società Italia di Navigazione di Finmare, di cui la Galleria è in parte depositaria, insieme ad un altro nucleo di opere custodito presso il Complesso del San Michele. La mostra costituisce un’importante opportunità di studio di un capitolo della nostra storia dell’arte ancora poco noto, che ha visto coinvolti intellettuali come Giulio Carlo Argan e che ancora oggi suscita un crescente interesse da parte di studiosi italiani e stranieri.

Scheda tecnica

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea viale delle Belle Arti, 131 Roma
ingresso disabili via Gramsci, 7 1
ingresso Sala via Gramsci via Gramsci, 69

orari di apertura
dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30 ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura

chiusure
tutti i lunedì, 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre

biglietti
biglietto intero: € 10,00 biglietto ridotto: € 5,00

lagallerianazionale.com
T +39 06 3229 8221

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#LaGalleriaNazionale
#TimeIsOutOfJoint
#TheLasting

Ultima modificaMartedì, 11 Ottobre 2016 00:19
  • Data inizio: Martedì, 11 Ottobre 2016
  • Data fine: Domenica, 15 Aprile 2018
  • Evento a pagamento:

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