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Bill Viola Icons of Light

L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.

Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti  della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.

Bill Viola ha visto nella tecnologia video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla cultura buddista a quella cristiana, dal rapporto meditativo con la natura alla dimensione religiosa come nella serie dei suoi video “Passions”.

Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.

Con la  sapiente  cura  di Kira Perov, moglie  dell’artista  e direttore esecutivo del  Bill  Viola  Studio, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).

Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.

Un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all'ingresso.

BILL VIOLA. Icons of Light, curata da Kira Perov è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio. La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura ed è consigliata da Sky Arte. Catalogo edito da Skira e include un saggio a cura di Valentino Catricalà.

LA MOSTRA

I lavori di Bill Viola presentati a Palazzo Bonaparte si dispiegano in un percorso espositivo unico, in aperto dialogo con lo spazio, rileggendolo, e riproponendolo da una prospettiva nuova, così come gli stessi video dell’artista vengono qui riletti e reinterpretati dalla dimensione spaziale che questi prendono. Un gioco di passati ricostruiti e futuri anticipati, di temporalità espanse, grazie al lavoro particolare di Viola già concepito come un lavoro all’interno dell’immagine (il video in sé) ma anche esterno (il video come medium ibrido e come apertura al dialogo con lo spazio in cui è installato).

A differenza degli altri artisti della sua generazione, Bill Viola già dai primi anni Settanta inizia ad annullare il troppo tecnologismo sperimentale, tornando agli elementi di base della tecnologia video (il monitor e la telecamera) fino addirittura a superare il medium arrivando allo studio degli elementi naturali di base che rendono possibile l’avvento di qualsiasi immagine come la luce, il tempo, lo spazio.

Il video diventa con Viola uno dei media a disposizione dell’arte contemporanea, un nuovo mezzo attraverso il cui linguaggio poter indagare una più profonda conoscenza dell’uomo e il suo rapporto con l’ambiente, gli intrecci tra tradizione orientale e occidentale, l’importanza iconica degli elementi naturali, e molte altre tematiche a cuore dell’artista. Un passaggio che ci fa capire quanto Viola, riletto oggi, possa essere una figura chiave non solo per la storia della videoarte, ma anche per la storia dell’arte più in generale. Un artista attraverso cui poter comprendere gli ultimi quarant’anni di cultura visiva.

I temi trattati sono visibili in mostra già dalla prima proiezione The Reflecting Pool (1977-79). Come in una metafora della nascita e della creazione, un uomo (l’artista stesso) sta in piedi al bordo di una piscina immersa nella natura e il suo riflesso nell’acqua: due temporalità (quella dell’immagine riflessa nell’acqua e l’ambiente intorno), due mondi (uno reale/virtuale e uno virtuale), due culture (uomo e natura); ma anche Oriente e Occidente, lo Yin e Yang, un lavoro sugli intrecci e le relazioni degli opposti.

La foresta, gli alberi, le piante, sono protagonisti nel video Study for The Path (2002). L’ambiente, il bosco, è fisso, ciò che cambia è il continuo passare di persone che da sinistra attraversano il video verso destra. Famiglie, uomini, donne, bambini, camminano in un processo continuo in cui il concetto di inizio e fine viene a dissolversi. Un altro passaggio di stadi esistenziali, un altro lavoro su quella linea sottile che divide gli opposti fisici, spirituali, naturali.

Observance (2002), uno studio della perdita e del dolore nelle sue molteplici espressioni personali, va concepita come una pittura in movimento, lentamente delle persone si avvicinano allo schermo guardando lo spettatore con aria sofferente. Non è più il fruitore dell’opera a guardare, ma è quest’ultimo l’oggetto guardato. In questo modo l’artista amplifica ulteriormente il processo di identificazione emotiva e, non a caso, l’opera è parte della serie “Passions”. La tradizione pittorica italiana, fonte di ispirazione per l’artista, è qui riletta in chiave moderna: a passare davanti allo schermo sono persone vestite con abiti contemporanei.

La mostra continua con un’opera, poco conosciuta al grande pubblico e non immediatamente ascrivibile al classico lavoro dell’artista americano: Unspoken (Silver & Gold) (2001).

Qui l’artista fa uso espressivo del volto umano concepito ancora una volta come soglia fra un esterno (ciò che noi vediamo del volto) e un interno (il nascosto delle emozioni). Unspoken - attraverso l’uso di una delicata proiezione su due pannelli (uno in foglia d’argento e l’altro in foglia d’oro) - riflette in proiezioni in bianco e nero le emozioni di due persone in una relazione separata dalle loro cornici. Entrambi i pezzi, Observance e Unspoken, sono della serie “Passions, opere che ritraggono emozioni al rallentatore estremo, incarnando l'umanesimo dei dipinti del Rinascimento.

Alla fine degli anni Ottanta Viola si trova di fronte a un grande periodo di crisi creativa ed è qui che l’artista inizia a pensare a una nuova composizione dell’immagine attraverso la costruzione di vere e proprie scene, quasi cinematografiche, ispirate alla tradizione storica artistica occidentale. Un approccio cinematografico nel vero senso della parola: ambientazioni, attori, set, disposizione delle luci, fotografia, una vera e propria regia, quindi. Da qui il famoso e fondamentale The Greeting (1995), qui esposto, ispirato alla Visitazione del Pontormo (1528-9). Due donne che parlano vestite con abiti del ‘500, come nel dipinto originale, interrotte da una terza donna che entra nella scena abbracciando e salutando. Il tutto con movimenti lenti all’interno di un’ambientazione che richiama quella del dipinto del Pontormo, ma che lo stesso artista definisce “industriale”. Un evento che si svolge in 45 secondi è esteso a oltre 10 minuti. Come osserva Kira Perov nella sua prefazione al catalogo: “Il tempo è malleabile nelle mani di Bill Viola, dove ogni dettaglio del movimento e dell'espressione del viso e del corpo è visibile, dove un momento diventa eternità.

Da qui in poi il lavoro di Bill Viola verrà sempre più identificato da questo stile in cui una parte determinante prenderà la formalizzazione dell’emozione, uno dei centri del suo lavoro.

Lo vediamo questo in Ascension (2000), che riprende il tema dell’acqua come elemento naturale, sperimentazione della natura ciclica della nostra esistenza e simbolo di nascita e di rinascita, per la cultura Occidentale, ma anche di purificazione nella cultura giapponese.

Allo stesso modo Three Women (2008) riprende il tema dell’acqua e, in questo caso, non come immersione (come in Ascension), ma come passaggio da una forma all'altra. Una madre e due figlie passano attraverso un muro d’acqua, una linea di confine tra vita e morte, luce e ombra, da una forma di esistenza immateriale a una in carne e ossa.

Dagli anni Novanta, il lavoro di Viola si sviluppa sempre più all’interno di una dimensione performativa, in cui il corpo dell’attore diventa fondamentale.

Lo vediamo nella serie dei “Water Potraits” (2013). Attori sott’acqua con espressioni rilassate, in pace con il mondo, attraversate dall’acqua, da quell’acqua che è per Viola l’elemento base della vita. Come l’immagine video, l’acqua fluisce e modifica, metafora del tempo in continuo cambiamento. Figure subacquee che non aprono gli occhi, e non prendono fiato, fluttuanti tranquille, sospese nel tempo.

Gli elementi naturali tornano prepotentemente nei video della serie “Martyrs” (2014). Terra, Aria, Fuoco e Acqua sono qui rappresentati da quattro diverse persone immobili che gradualmente vengono disturbati e infine sovrastati dall’elemento naturale di riferimento. È qui rappresentata l'accettazione finale della morte. “Martire” viene dal greco e vuol dire “testimone” e, per l’artista, queste persone sono testimoni di valori fondamentali della nostra cultura quali azione, coraggio, perseveranza, resistenza e sacrificio.

L’ARTISTA

Bill Viola, nato nel 1951, è un pioniere nello sviluppo del video come mezzo principale di arte contemporanea. Da oltre 40 anni realizza lavori che si rivolgono costantemente alla vita, la morte e il viaggio intermedio. Nato a New York City, Viola si è laureato nel 1973 presso il College of Visual and Performing Arts della Syracuse University, dove ha studiato musica elettronica, performance art e film sperimentali e ha creato il suo primo video funziona con la tempestiva invenzione della videocamera/registratore portatile nel 1967.

Dopo la laurea, Viola ha trascorso 18 mesi a lavorare a Firenze, dove per la prima volta respira l’arte e l’architettura Rinascimentale. I suoi viaggi lo portano anche in terre lontane, come nelle Isole Salomone nel Pacifico meridionale e in Australia. In seguito, insieme a Kira Perov, sua moglie e collaboratrice, vive in Giappone dal 1980 al 1981, studiando la filosofia buddista Zen e sperimentando l'architettura, la calligrafia, il teatro Noh e molti altri aspetti della cultura giapponese che hanno influenzato il suo lavoro. Insieme si trasferiscono poi nel sud della California, sebbene lunghi viaggi continuino a portarli in luoghi come i monasteri buddisti tibetani di Ladakh nel nord dell’India, nelle Isole Fiji per filmare le cerimonie di camminata sul fuoco indù, ma anche nei siti archeologici dei nativi americani nel sud-ovest degli Stati Uniti con una spedizione di cinque mesi.

Tra le molte altre mostre personali, Viola ha rappresentato gli Stati Uniti nel 1995 alla Venezia Biennale, e due anni dopo, una sua importante rassegna organizzata dal Whitney Museum of American Art di New York ha viaggiato a livello internazionale.

Attualmente Bill Viola e Kira Perov vivono a Long Beach, in California.

Informazioni e prenotazioni

T. + 39 06 87 15 111
Siti internet www.mostrepalazzobonaparte.it www.arthemisia.it

Social e Hashtag ufficiale
@arthemisiaarte
@mostrepalazzobonaparte
#BillViolaBonaparte
#MostrePalazzoBonaparte

SCHEDA TECNICA

Titolo
Bill Viola. Icons of light

Sede
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) 00186, Roma

Date al pubblico
5 marzo - 26 giugno 2022

Una mostra
Arthemisia
in collaborazione con
Bill Viola Studio
In partnership con
Generali Valore Cultura
Mostra a cura di
Kira Perov
Sponsor
Generali Valore Cultura
Media coverage by
Sky Arte
Progetto di allestimento
BC Progetti di Alessandro Baldoni e Giuseppe Catania
con Francesca Romana Mazzoni
Allestimento
Tagi 2000
Immagine coordinata e grafica in mostra
Angela Scatigna
Progetto illuminotecnico
Apparati tecnici
Sater
Realizzazione grafica in mostra
Pubblilaser
Progetto didattico e visite guidate
Eleonora Luongo
Catalogo
Skira

Orario apertura
dal lunedì al venerdì 9.00 - 19.00 sabato e domenica 9.00 - 21.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)

Aperture straordinarie

Lunedì 18 aprile 9.00-21.00
Lunedì 25 aprile 9.00-21.00
Domenica 1 maggio 9.00-21.00
Giovedì 2 giugno 13.00-21.00
Mercoledì 29 giugno 9.00-21.00
( la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti

L’accesso alla mostra è contingentato e la prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata.
E’ possibile acquistare i biglietti di ingresso anche in sede: in questo caso l’ingresso alla mostra potrebbe comportare delle attese per rispettare le capienze di sicurezza delle sale. Obbligo di super green-pass 

Intero € 15,00
Ridotto € 13,00 65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); appartenenti alle forze dell’ordine; diversamente abili; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); Possessori dipendenti e agenti Generali e clienti Generali in possesso di Dem nominali.

Ridotto bambini € 6,00
Bambini da 4 a 11 anni non compiuti

Ridotto Gruppi € 12,00
prenotazione obbligatoria, max 20 pax
Per garantire una regolare programmazione delle visite, la prenotazione con prepagamento è obbligatoria nel caso di scolaresche e gruppi, sia quando è richiesto l’ausilio di una guida sia nei casi in cui tale servizio non sia richiesto.

Ridotto scuole € 5,00

Prenotazione obbligatoria, max 20 pax

Ridotto speciale € 7,00

Guide abilitate che non accompagnano un gruppo

Universitari € 10,00

Ogni martedì escluso i festivi, per tutti gli studenti universitari senza limite d’età

Biglietto Open € 17,00

Consente lʼingresso alla mostra senza necessità di bloccare la data e la fascia oraria.

Il biglietto open va convertito in biglietteria il giorno della visita.

Omaggio

Bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatore o guida di gruppo (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con gruppo scuola (2 ogni gruppo);
soci ICOM (con tessera);
un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia;
giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Biglietto combinato Mostra Bill Viola e Jago Intero € 20,00

Ridotto € 18,00 Ridotto bambini € 8,00

Diritti di prenotazione e prevendita Gruppi e singoli € 1,50 per persona Scolaresche € 1,00 per studente

Visite guidate

(Tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria, max 20 pax, microfonaggio obbligatorio per adulti e scuole secondarie)
Gruppi adulti € 100,00
(in lingua straniera € 110,00)
Gruppi scuola € 70,00
(in lingua straniera € 80,00)
Microfonaggio

(obbligatorio per gruppi adulti e scuole secondarie)
€ 15,00 per gruppo

Informazioni e prenotazioni

T. + 39 06 87 15 111

Sito www.mostrepalazzobonaparte.it www.arthemisia.it

Social e hashtag ufficiale

@arthemisiaarte
@mostrepalazzobonaparte
#BillViolaBonaparte
#MostrePalazzoBonaparte

Ultima modificaSabato, 02 Aprile 2022 19:57
  • Data inizio: Sabato, 05 Marzo 2022
  • Data fine: Domenica, 26 Giugno 2022
  • Evento a pagamento:

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