Le origini di Prato non hanno collocazione certa, benché l'area sia stata abitata fin dall'era paleolitica e si trovino nella zona resti di civiltà etrusca e romana. Fra le diverse ipotesi e teorie inerenti la nascita di Prato due sono le maggiormente accreditate: la prima vede alcuni vassalli dei conti Guidi (all'epoca signori Montemurlo) stabilirsi in quello che fu Borgo al Cornio, la seconda invece ipotizza la presenza, nella zona, di un castello di proprietà dei conti Alberti di Vernio attorno al quale si sviluppò il centro abitato, detto Castrum Prati che positivamente influenzato dal fiume Bisenzio conobbe un precoce sviluppo manifatturiero prevalentemente incentrato sulla tessitura della lana. Quale che sia stata l'origine della città certa è la presenza nel luogo della Pieve di Santo Stefano (oggi Duomo di Prato) già dal X secolo: quest'ultima fu rilevante ai fini dello sviluppo della città poiché, allora come oggi, vi è conservata un'importante reliquia, la Sacra Cintola della Vergine, simbolo religioso che richiama credenti e pellegrini influendo sull'organizzazione e la nascita di iniziative artistiche, culturali e sociali.