Brescia
- Scritto da Redazione ItalyHowTo
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Gli itinerari e le idee di viaggio presentate in questa guida si propongono come uno strumento per esplorare Brescia e il suo territorio, osservandoli da diversi punti di vista.
Brescia Foliage
Ogni anno, l’autunno si presenta con un teatrale cambio d’abito che riveste il paesaggio di colori radicalmente diversi, caldi e in contrasto con l’imperante verde della stagione precedente. Ammirare lo spettacolo del foliage è un’esperienza straordinaria che motiva gli escursionisti a scoprire nuove strade da percorrere su uno sfondo di sfumature inedite e sorprendenti, in uno dei veri momenti clou per la provincia di Brescia, scrigno di angoli che attendono solo i mesi tra settembre e novembre per rivelarsi in tutta la loro lussureggiante bellezza. I sentieri e gli itinerari segnalati da Visit Brescia sono un buon punto di partenza per calarsi in quest’atmosfera magica e, volendo, variare sul tema.
VALLE TROMPIA
Percorso da falde sotterranee e sorgenti, il territorio di Irma, alle pendici del Monte Ario è un’area di grande interesse non solo per chi desidera individuare luoghi privilegiati dai quali apprezzare il foliage ma anche per quanti sono mossi dal desiderio di conoscere i rapporti tra l’acqua e l’uomo. Il Sentiero dell’acqua di Irma, tappa essenziale di un’ideale Via dell’acqua della Valle Trompia, attraversa l’abitato e raggiunge la Fonte di San Carlo. Da qui, risalendo il torrente tra abeti rossi, si cammina guidati da pannelli informativi e installazioni artistiche e didattiche fino a una radura che ospita la stazione interattiva al termine del percorso. È poi possibile continuare l’escursione alla volta dell’imponente Cascata della Caldéra.
Nella Valle del Garza, il Sentiero Il Castagneto da Frutto, in prossimità della Casa della Natura ex ovile Rampinelli, è un tuffo tra arte e natura che proprio nella stagione autunnale trova la massima esaltazione. Alle pendici del Monte Spina, nel comune di Bovezzo, i terreni terrazzati si alternano a vigneti e zone dedicate alla selvicoltura. I più esperti possono individuare le tracce delle antiche pratiche di innesto, potatura e conversione di castagneti che conducono a Sant’Onofrio, santuario in cui fanno bella mostra gli affreschi del Romanino e del Meloni dedicati alla vita dell’eremita. La Pieve della Mitria, nei pressi del comune di Nave, risponde con pregevoli affreschi, mentre i percorsi intorno a Caino costeggiano antichi cascinali e selve castanili, accompagnando un sentiero che giunge fino a Casarole e alle sue piante di marroni secolari.
E i castagneti sono ovviamente i grandi protagonisti anche della Pozza di Magazzo, sul versante che dalla frazione polavense di Gombio sale a Santa Maria del Giogo. Realizzato in origine per agevolare l’abbeverata del bestiame, il cosiddetto Pozzone è caratterizzato dalla flora tipica delle aree umide e da una corte di alberi maestosi.
VALLE CAMONICA
Uno spettacolo naturale così ricco di colori come quello del foliage necessita di una colonna sonora adeguata, che molti ritengono di poter trovare nel bramito dei cervi. In Val Grande, nella Valle Camonica, le foglie che degradano dal rosso acceso a un giallo vivo, accompagnano la lunga ma non troppo impegnativa camminata verso il bivacco Saverio Occhi, situato al Plas de l’Asen, a 2.047 metri di quota. Cascine, mulattiere e lariceti secolari sono una presenza costante lungo il percorso che lambisce la malga Val Grande, in prossimità della quale è già possibile avvertire il suggestivo richiamo dei cervi.
Non si può ovviamente parlare della Valle Camonica senza pensare alla Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, l’area archeologica protetta più grande del Sito UNESCO, con oltre 400 rocce incise. Qui, oltre alle straordinarie tracce lasciate dall’uomo sulle pareti, il paesaggio tipico della mezza montagna consente di unire alla contemplazione dell’arte primitiva quella delle opere d’arte composte dall’autunno con una tavolozza di colori ricca di tiepide sfumature stagionali.
VAL CANÈ
Consigliato per le splendide fioriture e la pace dei mesi estivi ma anche per gli straordinari colori della vegetazione delle torbiere in autunno, il Lago Avolio è un gioiello naturale costudito nel cuore del Parco dell’Adamello lombardo. Lo si raggiunge partendo da Vezza D’Oglio, attraverso un sentiero che costeggia il torrente, boschi di conifere e cespugli di castagni.
Da Ponte di Legno, andando verso il Passo del Tonale, si raggiunge il Rifugio Bozzi che, molto affollato d’estate, diventa invece un’oasi per chi, in autunno, cerca la tranquillità necessaria a godere dei colori contrastanti del paesaggio. Da non perdere anche la vicina vallata delle Case di Viso – punto di partenza per sentieri venerati da escursionisti e biker – e le infinite possibilità della Val Sozzine, con tratti nel bosco che aprono la vista sulla cascata dell’Acqua Seria.
VALLE SABBIA
Ambiente quasi unico in Lombardia per le fenomenologie carsiche, con doline che penetrano nel sottosuolo roccioso, è con i colori dell’autunno che l’Altopiano di Cariadeghe conquista gli appassionati del foliage. Alle spalle del territorio di Serle, il monumento naturale è percorso da sentieri protetti da alberi centenari, vedute vertiginose di grotte conosciute come Bus del Lat e testimonianze dell’antica potenza monastica. Le piccole fattorie disseminate lungo i tracciati offrono ospitalità agli avventori.
Dall’arancione al giallo con macchie di verde: in autunno, l’area naturalistica di Baremone difende con uno spettacolo unico il proprio status di oasi di protezione provinciale caratterizzata da particolare interesse floristico. Tra le più belle, estese e incontaminate culle ambientali di tutta la Lombardia, la zona consente di scoprire piante e animali che popolano e colorano le valli di montagna, progettando un’escursione verso il forte militare di Anfo o il ponte sul Fiume Chiese vicino a Bagolino, che un tempo segnava il confine tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico.
Ai confini con la Pertica Alta, il Laghetto di Bongi vanta ormai una storia secolare di abbracci naturali policromi, che possono essere apprezzati anche percorrendo la passeggiati di circa 3,5 km con partenza da Mura. Un sentiero ombreggiato di 9 km in mezzo al bosco offre invece l’opportunità di esplorare i dintorni tra scorci interessanti e inaspettati.
LAGO D’ISEO
Balcone a picco sul Lago d’Iseo, la Corna Trentapassi offre un incredibile panorama sulle montagne circostanti che ripaga della passeggiata lungo una mulattiera che poi si tuffa in forma di sentiero nel bosco e riemerge di fronte a paesaggi mozzafiato, tra i quali si nascondono i percorsi segreti sui quali gli abitanti di Marone vanno alla ricerca delle castagne. La gita autunnale può offrire inoltre lo spunto per una deviazione in bassa stagione alle famose Piramidi di Zone.
Tra antichi borghi e improvvise aperture sul Lago d’Iseo e la Valle Camonica, la Via Valeriana sta conoscendo una nuova fortuna tra i moderni appassionati di trekking, che si incamminano sui 130 km che separano Pilzone d’Iseo dal Passo del Tonale, certi di riempire lo spirito con vedute alpine immerse nella vasca dei pigmenti autunnali.
In prossimità della sponda meridionale del Lago d’Iseo, le Torbiere del Sebino sono ex cave oggi protette come sito di interesse comunitario e zona umida. Lo spettacolo dell’autunno qua è sensazionale, con i meravigliosi colori del foliage che donano tinte inedite alla riserva.
Bisogna infine lasciare la terraferma per scoprire l’effetto dell’autunno su Monte Isola, che diventa una macchia rossa e gialla in mezzo al Lago d’Iseo. Approfittando della stagione, il consiglio è di dedicare una giornata a un completo tour insulare, che permette di godere di un panorama insospettabile da un punto non comune. In particolare, la salita al Santuario della Madonna della Ceriola è un’ipoteca su una delle viste più spettacolari di tutto il lago d’Iseo, che si offre a 360 gradi, con coste, montagne e prime colline della Franciacorta. La tavolozza, qui, è davvero esplosiva.
FRANCIACORTA
Meta di tutti gli amanti del vino, la Franciacorta offre anche una miriade di itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta per immergersi in una natura esuberante e colorata, punteggiata da cantine che in autunno vivono il loro momento clou. Sono in particolare 6 le passeggiate ad anello, percorribili in mezza giornata, verso la balconata del Monte Alto, i conventi e le vigne del Monte Orfano, la suggestiva campagna fra Ome e Monticelli Brusati, Borgonato con i suoi antichi borghi e i filari geometrici di viti, le ville e i cascinali di Erbusco, le scroscianti cascate del torrente Gaina presso Monticelli Brusati. Un settimo percorso, più lungo e percorribile in 2 giorni da Brescia a Iseo, fino alle sponde del Lago, si rivolge agli appassionati di trekking che vogliono visitare la Franciacorta attraversandola in tutta la sua lunghezza, pernottando, a seconda delle esigenze, in agriturismo, albergo, bed & breakfast, villa antica o campeggio. I percorsi sono scaricabili dal sito www.franciacorta.net
LAGO DI GARDA
In un tripudio di colori autunnali, il tour proposto da Visit Brescia nel Parco Alto Garda Bresciano consente di attraversare mulattiere, sentieri, vallette e belvederi, con deviazione consigliata in direzione dell’Eremo di San Valentino, a picco sul Lago di Garda. Un castagneto conduce a una piccola piana, da cui parte una salita fino al Rifugio Alpini di Gargnano che apre lo sguardo su meravigliosi panorami lacustri e sul Baldo, Prealpi e Appennini.
L’autunno è anche il momento ideale per affrontare l’Anello di Campione del Garda, inaugurato da un sentiero che inizialmente fiancheggia il torrente San Michele e che poi si inerpica lasciandosi alle spalle il vecchio cotonificio Vittorio Olcese. La meta è il belvedere nei pressi di Pregasio, da cui è possibile ammirare il Lago di Garda e il gruppo del Monte Baldo.
Il massiccio e la penisola di Sirmione sono le punte di diamante del panorama che si gode anche dal Santuario di Montecastello di Tignale, situato su uno sperone di roccia a strapiombo sul lago. Gli amanti della buona tavola non possono poi certamente perdere l’occasione di unire al piacere degli occhi quello dello stomaco, approfittando della tradizionale Sagra del Tartufo in programma nel paese tra fine settembre e inizio ottobre.
I colori autunnali sembrano imprimersi sul foglio della natura suggerito dall’escursione sugli antichi percorsi riaperti nella Valle delle Cartiere, a partire da Toscolano Maderno, ma anche l’itinerario che dall’Eremo di San Valentino porta a Cima Corner offre notevoli spunti di interesse per gli appassionati dei paesaggi sul Lago di Garda.
Gli alberi arrossiscono – ma non per timidezza – sul sentiero che, attraversando boschi e frazioni agricole, regala agli amanti del trekking un panorama mozzafiato dal Monte San Bartolomeo, sopra Salò.
Sempre in zona, Alta e Bassa Valvestino sono le location da scoprire tra settembre e novembre grazie a percorsi attraverso svariati tipi di bosco, come faggeti e mughete, castagneti, pinete e saliceti.
Infine, come ideale conclusione di questo tour nel foliage della provincia di Brescia, il 13 ottobre 2019, Profumi di Mosto celebra la vendemmia con itinerari enogastronomici alla scoperta dei vini della Valtènesi e della Riviera Bresciana del Lago di Garda: un brindisi all’autunno, per chiudere in bellezza.
Brescia da set
Dai documentari di Ermanno Olmi, fino agli inseguimenti di 007, Visit Brescia punta i riflettori sulle location del cinema tra Garda e Valle Camonica.
Il cinema ha l’occhio clinico per scovare luoghi carichi di magia e fascino che sappiano non solo ospitare scene di culto ma anche emozionare gli spettatori alla prima apparizione sullo schermo. Con un’esuberante varietà paesaggistica, l’area che comprende le montagne della Valle Camonica e le dolci colline del Lago di Garda, nonché strette strade cittadine e rovine di antiche civiltà, ha offerto negli anni ai location manager l’imbarazzo della scelta. Visit Brescia propone una gita tra i set cinematografici della provincia, lasciando piena libertà a chi voglia arricchire la lista sui titoli di coda.
Nonostante per la famosa villa divenuta simbolo del film Pier Paolo Pasolini abbia scelto una location sui primi colli bolognesi, sono comunque molte le inquadrature di “Salò o le 120 giornate di Sodoma” che ritraggono luoghi nei dintorni della città citata nel titolo. In un tour da set scouting che sovrappone idealmente i propri punti indicati su carta velina alla mappa della provincia di Brescia, si può partire dalla sponda occidentale del Lago di Garda. E precisamente da Villa Feltrinelli a Gargnano, già residenza di Mussolini e oggi hotel di lusso, che offre gli esterni per la scena in cui i quattro rappresentanti dei poteri della Repubblica Sociale progettano di sposare le rispettive figlie. Mandando indietro la pellicola, si nota come il Lungolago Zanardelli a Salò sia protagonista assoluto della panoramica iniziale, mentre un altro Grand Hotel, ancora su Corso Zanardelli ma stavolta a Gardone Riviera, ospita la sede nazifascista dove il regista colloca la riunione convocata per la redazione del regolamento deputato a coordinare rastrellamenti e violenze.
La città di Brescia ha invece offerto un vasto carnet di esterni per un classico del B movie poliziesco anni ’70 come “La polizia sta a guardare” di Roberto Infascelli. Le Giulie delle forze dell’ordine sfrecciano pericolosamente per le vie del centro e percorrono una tangenziale in via di ultimazione, in prossimità dell’odierno centro commerciale, toccando anche il quartiere Primo Maggio, vicino alla ferrovia. Gli archi dei portici di Corso Zanardelli sono il luogo scelto per la consegna del riscatto che apre il film, in cui la questura ha le sembianze di Palazzo Broletto, riconoscibile grazie alla fontana di Piazza Paolo VI. Si apre poi con una bellissima panoramica di Piazza Duomo “Il Magnifico Cornuto”, che Antonio Pietrangeli si risolse ad ambientare – almeno in parte – proprio in città, dopo che Cremona aveva rifiutato di prestarsi come set per la storia d’infedeltà di provincia che sarebbe passata alla storia come uno dei migliori film del regista, datato 1964, con Ugo Tognazzi e Claudia Cardinale.
Se nel romanzo da cui il film è tratto, lo sfondo italiano era quello del ponente ligure, la trasposizione cinematografica di “Call me by your name” sposta le location in Lombardia, nelle vicinanze dell’abitazione del regista Luca Guadagnino. Nonostante gran parte della vicenda ruoti attorno all’ormai mitica casa dei Pearlman a Moscazzano (CR), la visita di Elio e Oliver al sito archeologico porta la pellicola a Sirmione, nel versante meridionale del Lago di Garda. Le rovine e le colonne appartengono alle Grotte di Catullo, domus romana risalente al periodo tra il I e il II secolo d.C.
Il piazzale antistante la stazione ferroviaria di Brescia diventa luogo di incontro di amanti in “Un certo giorno” di Ermanno Olmi, che immortala all’inizio della propria carriera anche l’epopea idroelettica della provincia. Concepito inizialmente come documentario per Edisonvolta, “Il tempo si è fermato” diventa poi il suo primo lungometraggio, che segue la nascita di un’amicizia sulla grande diga nei pressi del Monte Adamello, in una baracca vicino al lago Venerocolo in Valle Camonica.
Già set cinematografico per “The International” e per spot di svariati marchi automobilistici, la Provinciale 38 – definita da Churchill l’ottava meraviglia del mondo – che dalla Gardesana porta verso Tremosine pare avere un’autentica vocazione per il film di spionaggio. Sarà per il fascino del paesaggio, per le curve da brivido o per i panorami mozzafiato: fatto sta che la Strada della Forra ha offerto i propri tornanti di montagna a strapiombo sul Lago di Garda anche all’ennesimo inseguimento dell’agente 007 nel 22esimo episodio della sua infinita saga, “Quantum of Solace”.
Sono infine da menzionare due prodotti del cinema di Elisabetta Sgarbi, profonda conoscitrice del territorio di Brescia e, in particolare della Valle Camonica. Presentato a Locarno nel 2009, “L’Ultima Salita – La Via crucis di Beniamino Simoni a Cerveno” ripercorre, con la complicità di Toni Servillo, la via indicata da Giovanni Testori per capire appieno il capolavoro in legno e stucco della scultura italiana commissionato all’artista dal Parroco Gualeni, abbandonato e poi completato dai Fratelli Fantoni. Sette anni dopo, nel 2016, la regista risponde nuovamente al richiamo della Valle per seguire le tracce di Girolamo Romanino in “La lingua dei furfanti”, dedicato al ciclo di affreschi realizzati dal pittore tra il 1532 e il 1541 a Pisogne, a Breno e a Bienno, sottolineandone l’impetuoso e originale scambio di vita e forma.
Brescia, a un passo dal cielo
Dalle soste nella storia della Grande Guerra ai sentieri per camminatori esperti tra laghi, rifugi e panorami mozzafiato, gli spunti di Visit Brescia per il trekking e la gastronomia in alta quota.
Multiforme per assecondare ogni desiderio e gusto di chi la sceglie come meta di brevi e lunghe vacanze, la provincia di Brescia diventa teatrale quando alza il livello – o meglio, il dislivello – presentandosi agli escursionisti come un universo di montagna da scoprire passo dopo passo, lasciando entrare nei polmoni un’aria diversa e pura, tra Valle Camonica, Val Sabbia e Val Trompia. Visit Brescia si propone di segnare alcuni punti sulla mappa, indicando solo alcune delle possibili escursioni da inserire nel programma di una gita del weekend o nel piano per una lunga vacanza all’insegna del trekking a un passo dal cielo.
SENTIERO DEI FIORI
Non certo un itinerario adatto a chi, lasciandosi ingannare dal nome, pensa di intraprendere una semplice passeggiata in un campo di margherite, il Sentiero dei Fiori è un’esperienza riservata a esperti in materia di ferrata o a escursionisti particolarmente determinati a toccare il cielo con un dito in compagnia di una guida alpina, magari spezzando il percorso con una notte al Rifugio Mandrone o scegliendo di servirsi della cabinovia verso il Passo del Tonale. Chi invece aggredisce la salita al Passo del Paradiso può apprezzare il meraviglioso panorama sulle alpi e sulle valli sottostanti che si gode dal Passo del Castellaccio, a 3029 metri sul livello del mare. Da qui, il kit da ferrata diventa uno strumento necessario per affrontare canaloni e rocce a strapiombo sulla Val Sozzine fino a Cima Lago Scuro, dove il famoso bivacco della Capanna – normalmente chiuso – fa da spartiacque tra chi decide di proseguire in direzione del Passo del Maroccaro e chi, già soddisfatto, preferisce tornare sui propri passi.
SENTIERO NUMERO 1
Sono sempre gli escursionisti allenati e ben equipaggiati con kit da ferrata i destinatari del richiamo lanciato dal Sentiero Numero 1 dell’Adamello. L’imponenza degli ambienti attraversati tra i 2 e i 3mila metri di quota e una vegetazione particolarmente varia durante tutto l’anno ne fanno uno dei percorsi più interessanti e suggestivi del bresciano. Gli amanti della natura e della fauna montana non possono che rimanere stregati da questo itinerario di circa 70 km, con partenza da Rifugio Tassara in Località Bazena e arrivo a Edolo, che si insinua nel territorio del Parco dell’Adamello e tocca alcuni degli angoli più selvaggi delle Alpi, sia in termini botanici che a livello geomorfologico. Marmotte, ungulati e aquile sono i padroni di casa in un’area in cui il trekking viene favorito dalla posa di cordine e catene metalliche e da passaggi creati dalle Guide Alpine di Valle Camonica.
SULLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA
Gli appassionati di storia militare che vogliano unire la ricerca delle tracce delle battaglie passate all’escursionismo in una natura testimone di eventi epici possono creare un itinerario personale sui luoghi toccati dalla Grande Guerra, da percorrere in più tappe durante tutto l’arco dell’anno.
Dalla Piana di Malga Lavedole, dopo aver superato i laghi d’Avio, si giunge ad esempio al famoso Calvario, per poi proseguire verso il Rifugio Garibaldi, dal quale è possibile ammirare una delle zone più selvagge e ampie del Parco dell’Adamello, in una corona di cime che incornicia il Ghiacciaio del Venerocolo.
In Valle Camonica, nell’ambito del Giro del Monte Aviolo, si può partire dal Rifugio alla Cascata e muovere, attraverso una comoda strada forestale, in direzione del Roccolo Pornina. Poco prima delle baite, sulla destra, il tracciato di un’antica strada militare porta a due interessanti manufatti dell’epoca della Grande Guerra: una polveriera, semi interrata e in ottimo stato di conservazione, e una caserma, anch’essa in buone condizioni. Sempre in Valle Camonica, tra il Passo del Blumone e Cima Laione si incontrano innumerevoli postazioni militari del periodo tra il 1915 e il 1918. Per dedicare una giornata alla storia, si può proseguire fino al Passo della Monoccola, camminando quasi ininterrottamente su antiche mulattiere, attraversando costruzioni e appostamenti risalenti all’inizio del secolo scorso. Da Santa Apollonia, una piacevole e lunga camminata tra boschi di larici e rododendri che lascia il posto ai resti delle vecchie mulattiere è tra i possibili itinerari per affacciarsi dalle Bocchette di Val Massa, fortificazione unica nel suo genere, che merita senza dubbio una visita. Altre varianti partono da Villa d’Allegno e Canè di Vione.
Spostandosi in Valle Adamé, il Rifugio Lissone è il punto di partenza privilegiato per l’ascensione al Corno di Grevo. La ferrata in direzione di Passo Forcel Rosso apre l’orizzonte su postazioni ben conservate risalenti al primo conflitto mondiale.
Fortificazioni risalenti alla Grande Guerra sono poste anche nei pressi di Passo di Campo, a 2296 metri sul livello del mare, a poco più di un’ora dall’altissimo Rifugio Maria e Franco, sulla strada per il selvaggio Passo Dernal.
Trincee, grotte scavate nella roccia, postazioni di artiglieria, riservette per munizioni: queste sono le suggestioni belliche offerte dall’Alta Via dei Forti in Valle Sabbia, percorso di trekking inaugurato nel 2016 che permette di descrivere il periplo del Lago d’Idro toccando i siti principali dello Sbarramento Giudicarie, come il Forte di Valledrane e il Forte di Cima Ora, il Museo di Capovalle e una serie di resti di fortificazioni, posti di guardia, caverne di guerra, postazioni di cannoni.
Una menzione merita Passo Lago Scuro, sul già nominato Sentiero dei Fiori, dove era collocato uno dei più grandi villaggi militari in quota che siano mai stati utilizzati dai soldati per l’intero anno sulle Alpi.
Non si può infine abbandonare questo ideale sentiero sulle tracce della Grande Guerra senza aver visitato il Museo della Guerra Bianca di Temù (BS), avamposto della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-militare della Prima Guerra Mondiale nel territorio lombardo. La nuova sede espositiva è dedicata alla cosiddetta Guerra Bianca, ossia a quella combattuta sul fronte di alta quota compreso tra il Passo dello Stelvio e il Lago di Garda, situato in gran parte al di sopra dei 2.000 m, con vasti tratti oltre i 3.000 m e numerose cime sopra i 3.500 m. Ooltre 1700 oggetti recuperati per lo più in area glaciale aiutano il visitatore a comprendere gli elementi caratteristici come il muoversi e l’abitare, la sopravvivenza al clima, l’uso delle armi, dell’artiglieria, dei sistemi di trasporto e delle diverse attrezzature per la montagna, la vita di trincea in condizioni estreme, la sofferenza e la morte.
RIFUGI
Sono oltre 30 i rifugi della provincia di Brescia sparsi lungo i possibili e più disparati itinerari di trekking in alta quota. Uniti dalla comune attenzione alla sostenibilità ambientale, tutti si impegnano per offrire agli ospiti una calda accoglienza e cibi tipici, in modo da rendere ancora più piacevole l’immersione nella natura di queste montagne a un passo dal cielo. Se elencarli in maniera esaustiva si rivelerebbe un’impresa titanica, è però possibile citarne qualcuno e rinviare all’opuscolo Sentieri Bresciani, scaricabile gratuitamente dal sito www.provinciadibrescia.it, per una lista completa e dettagliata.
In particolare, da Ponte di Legno, muovendo in direzione del Passo Gavia si giunge al Rifugio Valmalza, meta di riferimento per tutti gli amanti della cucina camuna e del wild watching. Gli ungulati che pascolano tra le rupi e le fioriture estive della Valle delle Messi fanno la gioia di chi cerca un contatto davvero intimo con la natura della zona. Sempre sulla strada per Passo Gavia, il Rifugio Bozzi è noto per gli interventi di restauro che hanno interessato le numerose costruzioni militari presenti nella zona e che costituiscono lo spunto per gite apprezzate soprattutto dai bambini. Dalla struttura, è inoltre possibile lanciarsi in escursioni non troppo impegnative che consentono sguardi panoramici sulle valli limitrofe e sugli animali d’alta quota. Entrambi i rifugi si raggiungono percorrendo strade boschive ben segnalate, interessanti anche per gli impavidi mountainbiker. Ancora in Valle Camonica, il Rifugio Corno d’Aola è il punto di partenza ideale per un’escursione verso i laghetti di Pozzuolo, mentre il Rifugio Roccolo Ventura, alle falde degli impervi Monte Casola e Monte Castablo, è luogo di ristoro per chi visita l’antica chiesetta di S. Giulia, già citata in documenti del 1312. Il 16 agosto di ogni anno, in questa zona, una festa riunisce molti appassionati della montagna.
In Val Trompia, il Rifugio Monte Cimosco invita ad avventurarsi in direzione del Lago di Rondenet o alla scoperta delle malghe, da sempre utilizzate per i pascoli estivi. Tra queste, nella conca del Rossello di Mezzo, una è stata restaurata per ospitare un centro di formazione faunistico e di osservazione ornitologica. È inoltre possibile andare alla ricerca dei panorami mozzafiato, salendo fino agli oltre 2000 metri del Monte Muffetto. È invece partendo dalla Pineta di Lodrino che si conquista il Rifugio Nasego, luogo di sosta per chiunque voglia proseguire verso la vetta del Monte Palo e la sua vista a 360 gradi su tutte le pre-alpi bresciane.
Il Rifugio Val Trompia, infine, situato a 1260 metri nell’omonima valle, è una meta ideale per i cicloturisti ma anche un campo base perfetto per effettuare camminate brevi e non troppo impegnative alla volta del Monte Guglielmo, dei Piani di Caregno e del Colle San Zeno.
Brescia è una religione
Dai luoghi di Paolo VI alla Cappella Sistina dei poveri, gli itinerari dello spirito.
Se in numeri assoluti il territorio di Roma rappresenta da sempre la meta principale in fatto di turismo religioso, il desiderio di luoghi dove ritrovarsi o fermarsi semplicemente a riflettere porta gli utenti verso strutture di altre province, compresa quella di Brescia.
«Il settore del turismo religioso è considerato, a Brescia così come nel resto d’Italia, in continua espansione – spiega Barbara Chiodi, direttore t.o. della Diocesi di Brescia – Il ricco patrimonio artistico di carattere religioso infatti è un elemento di forte richiamo di flussi turistici motivati da interessi che spaziano dalla spiritualità, all’arte e alla cultura. Questo rappresenta anche una grande opportunità di sviluppo per l’incoming».
Non è comunque necessario essere ferventi cattolici o estremamente religiosi per sentire la necessità di un momento di raccoglimento in luoghi dello spirito. La città e la provincia bresciana offrono molteplici possibilità per chi voglia andare alla scoperta di se stesso, riservandosi la sorpresa di imbattersi in capolavori dell’arte che nutrono l’anima e rappresentano uno spaccato della tradizione devozionale del territorio.
I LUOGHI DI PAOLO VI
Chi volesse seguire le tracce di Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini, eletto papa col nome di Paolo VI il 21 giugno del 1963, non potrebbe che cominciare da Concesio, dove al civico 24 di Via Rodolfo la sua famiglia trascorreva dei periodi estivi e qui il futuro pontefice nacque alle ore 22:00 del 26 settembre 1897.
Dalla finestra, è visibile il Santuario della Madonna della Stella, luogo amatissimo della sua infanzia e nel quale, come testimonia il segretario Pasquale Macchi, avrebbe voluto terminare i propri giorni nel ruolo di Rettore.
Sempre a Concesio, la Collezione Paolo VI raccoglie 7mila dipinti, disegni, stampe, medagli e sculture del ‘900 appartenuti a Papa Montini, grande sostenitore e appassionato d’arte. Tra gli autori presenti, Matisse, Chagall, Picasso, Dalí, Magritte, Morandi e Fontana, protagonisti del vivace scambio culturale tra il pontefice e i maggiori esponenti dei movimenti artistici del secolo scorso.
Spostandosi a Brescia, è infine d’obbligo una visita al Santuario-Basilica di Santa Maria delle Grazie. La casa Montini, dove il giovane Giovanni Battista ha vissuto i suoi anni bresciani, sì trova dall’altro lato della via. La vocazione sacerdotale del futuro papa è maturata con una quasi quotidiana frequentazione del Santuario, dove il 30 maggio 1920 celebrò la sua prima messa. Ricco di storia e arte, il complesso comprende il Santuario, il chiostro e la chiesa grande, elevata a Basilica Romana Minore. Di particolare interesse, gli affreschi raffiguranti otto grandi donne della Bibbia collegate a Maria nel Culto Cristiano e alcune litanie biblico-liturgiche dedicate alla Vergine Maria.
EREMO DI BIENNO DEI SANTI PIETRO E PAOLO
Aperto, tra gli altri, a comunità parrocchiali, gruppi culturali, associazioni e movimenti, l’Eremo di Bienno dei Santi Pietro e Paolo è una terrazza naturale a picco sulla Valle Camonica, nella cornice dei monti appartenenti alle catene dell’Adamello e della Concarena. Fondata, secondo la tradizione, da Sant’Antonio da Padova nella prima metà del ‘200, la struttura rinnovata sorta dai ruderi del convento è ora una casa voluta dalla Diocesi di Brescia in omaggio a Paolo VI, appena eletto. Da qui, la decisione di abbinare all’antico nome di San Pietro quello di San Paolo. L’eremo è un centro di accoglienza e di formazione spirituale e culturale, disponibile a ospitare ritiri, incontri spirituali e convegni.
MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA
Istituito nel 1978, il Museo Diocesano nel cuore di Brescia garantisce la tutela e la custodia di opere d’arte sacra che costituiscono collezioni permanenti divise in quattro sezioni: la pinacoteca – con opere di artisti come Giambattista Tiepolo e Tintoretto – codici miniati databili dal XII al XVI secolo, l’oreficeria sacra – turiboli, calici, ostensori e reliquari – e i tessuti liturgici, per lo più di manifattura veneziana e francese.
VIA CRUCIS DI CERVENO
In attesa della prossima edizione della famosa Via Crucis – in programma nel 2022, a dieci anni dall’ultima rappresentazione – Cerveno si presenta come uno dei borghi camuni in grado di conservare meglio la propria tradizione spirituale. Nella zona della media Valle Camonica, tra Breno e Capo di Ponte, ai piedi della Concarena e affacciato sul Fiume Oglio, il paese vanta il magnifico Santuario della Via Crucis, scrigno delle sculture lignee di Beniamino Simoni da Saviore risalenti a un periodo compreso tra il 1752 e il 1764 e fonte d’ispirazione per la manifestazione decennale: 14 stazioni, con 198 statue a grandezza naturale intagliate nel legno dall’artista e dai suoi allievi, nello stile lombardo piemontese dei Sacri Monti.
SANTUARIO DELLA MADONNA DI MONTECASTELLO
Arroccato su una rupe a Tignale, a strapiombo sul Lago di Garda, il Santuario della Madonna di Montecastello è una meta di riferimento in particolare per gli stranieri che decidono di trascorrere da queste parti le loro vacanze. La sua storia è legata alla leggenda di una stella che, durante una violenta battaglia, avrebbe emesso nei pressi di un tempietto dedicato a Maria una luce tanto abbagliante da paralizzare l’esercito trentino, avversario di quello bresciano. L’altare maggiore di legno dorato, l’affresco della Madonna e l’ex voto più grande d’Italia – un dipinto del ‘600 raffigurante una battaglia combattuta da uno strano esercito – sono tra le maggiori attrattive della chiesa.
Il Santuario della Madonna di Montecastello può anche essere considerato parte di un più ampio percorso attraverso la tradizione devozionale delle comunità della sponda lombarda del Benaco, per una vacanza tra spiritualità e misticismo sul Lago di Garda, alla scoperta di itinerari come quelli di Valvestino, Gargnano o Pozzolengo.
SAN PIETRO IN OLIVETO E LA CASA NATALE DI SAN DANIELE
A Limone del Garda, la chiesetta di San Pietro in Oliveto è uno dei luoghi di culto più antichi del Lago, già citato in una bolla papale del 1186 e tradizionale destinazione di precessioni penitenziali e propiziatorie. Parte di un più grande complesso monastico e forse un tempo circondata da un insediamento, la chiesa presenta un portico con frasi relative ad avvenimenti funesti. All’interno, il restauro del 1989 ha riportato alla luce affreschi risalenti al XII-XIV secolo, con la figura di San Pietro e la rappresentazione della sua crocifissione.
Sempre a Limone del Garda, è meta di pellegrinaggio e di ritiro spirituale la casa natale di San Daniele Comboni, una limonaia che ospita cappella, sacrestia, museo delle curiosità, giardino e una parte abitata dai missionari Comboniani.
CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA
Probabilmente la prima cappella edificata nel territorio di Esine, la Chiesa di Santa Maria Assunta presenta al suo interno due meravigliosi cicli di affreschi di Giovanni Pietro da Cemmo sulla storia della salvezza e sulla devozione popolare dei santi, realizzati tra il 1491 e il 1493. Interessante anche la Cappella del Rosario, decorata nel 1629 da Stefano Viviani.
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA NEVE
È del Romanino la mano che ha invece impreziosito con i propri affreschi la Chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne, edificata nella seconda metà del XV secolo e forse gestita inizialmente dall’ordine dei Disciplini. Alla sobrietà della facciata si contrappone la ricchezza di quella che è stata ribattezzata Cappella Sistina dei poveri, con il ciclo sulla Passione di Cristo che rappresenta uno dei vertici della poetica del pittore, qui in grado di fondere magistralmente la vita quotidiana e il racconto evangelico.
SAN PIETRO IN LAMOSA
Parte di un itinerario cluniacense della Lombardia, il Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo ha le proprie radici nella chiesetta donata ai benedettini di Cluny dai fratelli Ambrogio e Oprando nel 1083, in suffragio delle loro anime. Oggi, il complesso è costituito dalla navata centrale, da quella laterale a nord con quattro cappelle e dal campanile. Un intervento di restauro si è posto l’obiettivo di valorizzare e riportare all’antico splendore la struttura e le decorazioni pittoriche che testimoniano l’ottimo livello delle maestranze chiamate a operare nelle diverse epoche. Notevole è anche il ciclo dell’Historia salutis nell’attiguo oratorio di Santa Maria Maddalena.
La Brescia fuori programma
Dalle gite nel sottosuolo ai giardini botanici universali, fino alle Piramidi di roccia, una gita nell’inusuale a Brescia e in provincia.
Quanti modi ci sono per visitare Brescia e il suo territorio? Per scoprirlo, non ci si può limitare ad aprire una canonica guida turistica e a consultarne l’indice, perché i segreti vanno svelati sul campo, magari dando un’occhiata letteralmente sotto la superficie del turismo convenzionale. Seguendo le orme di arte e natura in percorsi alternativi che in alcuni casi le vedono fondersi con nonchalance, Visit Brescia propone un itinerario fuori dal comune per trasformare un soggiorno o una gita di poche ore in un’esperienza inedita che, dalla Valle Camonica al Lago di Garda, garantisce il fascino della sorpresa.
Brescia Underground
Sotto le strade della città, l’associazione Brescia Underground si propone come guida in un inusuale trekking in profondità tra antichi fiumi, canali invisibili dalla superficie e rogge sommerse. Aneddoti e storie dell’antica Brixia accompagnano gli itinerari ben strutturati di un’esperienza suggestiva alla scoperta del sottosuolo e delle rotte commerciali di un’epoca che fu, dove canali e corsi d’acqua erano il fulcro degli scambi e dell’attività economica. Per partecipare, è obbligatoria la prenotazione. Il costo varia da 5 a 10 euro a seconda del percorso scelto. Nel caso della visita ai fiumi sotterranei, l’accesso è consentito dai 14 anni in su e sono richiesti guanti, due paia di calze pesanti e la torcia elettrica.
Per informazioni: http://bresciaunderground.com
Il Divino Infante
Colta collezionista di origine tedesca, Hiky Mayr ha dedicato molti anni della propria vita alla ricerca, alla raccolta e al restauro delle sculture raffiguranti il Bambino Gesù. La sua magnifica ossessione ha dato vita alla Fondazione Museo Il Divino Infante di Gardone Riviera, l’unico luogo espositivo al mondo a dedicare al tema uno spazio tanto significativo. I manufatti esposti – tutte opere a sé stanti di dimensioni variabili tra i sessanta e i novanta centimetri – documentano le tecniche, gli usi, i materiali e l’iconografia legata alla scultura a tutto tondo avente per soggetto Gesù Bambino e, in alcuni esempi, “Maria Bambina”.
Per informazioni: https://www.il-bambino-gesu.com
Le Piramidi di Zone
Si parla di piramidi ma l’Egitto non c’entra niente. Nella parte settentrionale del Lago d’Iseo, il comune di Zone è il luogo scelto dalla natura per dare forma alle proprie creazioni, frutto dell’erosione provocata dal gioco tra l’acqua e il terreno di origine morenica. In questa galleria d’arte involontaria, si sono create, nel corso delle ere, imponenti piramidi coniche sormontate da grandi massi. All’interno della riserva naturale istituita nel 1984 e a esse intitolata, un percorso di circa un’ora – con indicazioni e spiegazioni sulle caratteristiche del territorio e le dinamiche del fenomeno – permette l’accesso a questo spettacolo. Per i più temerari, consigliatissimo l’itinerario in bicicletta.
Case di Viso
Sul confine tra i due grandi parchi della valle Adamello, una passeggiata non eccessivamente impegnativa consente di combinare le attrattive della natura con testimonianze dell’ingegno umano in Valle Camonica. Le famose case di Viso – non troppo distanti dal delizioso laghetto – conservano immutata l’originaria architettura in muratura d’inizio ‘800 e formano il caratteristico villaggio dall’aspetto tradizionale in alta quota, che fu peraltro teatro di una rappresaglia nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre.
Eremo di San Valentino
Attraverso campi e boschi, un sentiero con scorci sul Lago di Garda e sul Monte Baldo conduce all’Eremo di San Valentino, costruito secondo la leggenda dagli abitanti di Gargnano per sfuggire alla peste del 1630. Tutt’uno con la parete di roccia cui è addossata, la chiesetta è una costruzione dal caratteristico colore bianco, sormontata da una grossa roccia strapiombante. Al suo interno è conservato un profilo di Geremia Paladini di Cassone di Brenzone, “el Romet de San Valentì”, ritratto con la sacca e il bastone. Notevole anche il panorama, che – oltre al lago e alla cima di cui sopra, abbraccia il paese di Gargnano e la “Villa Feltrinelli”, che ospitò Benito Mussolini durante il periodo della Repubblica di Salò.
Bienno – Borgo degli Artisti
Altra visita nella provincia inusuale di Brescia è quella che porta verso Bienno, in Valle Camonica. Inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia, il paese è anche noto per la propria natura di museo a cielo aperto, favorita dal progetto Bienno Borgo degli Artisti che permette a giovani scultori, pittori e incisori di confrontarsi con gli artigiani al lavoro nelle botteghe del posto. Ogni anno viene lanciato un bando per l’assegnazione di residenze e botteghe d’artisti in vista dell’ormai mitologica Mostra Mercato, in programma nel mese di agosto, quando vie e vicoli del paese si affollano di un numero di visitatori e appassionati che ultimamente ha raggiunto quota 230mila presenze.
Parco Heller Garden a Gardone Riviera
Per chiudere nel verde questa gita possibile nel territorio del bresciano meno percorso dal turismo tradizionale, è consigliabile dirigersi nuovamente verso Gardone Riviera, dove, intorno al 1901, Arturo Hruska – medico dentista di papi e reali europei, nonché naturalista e botanico – cominciò a progettare il proprio sogno, destinato a diventare negli anni il Giardino Botanico Fondazione André Heller, al momento in grado di sorprendere i visitatori con circa 3000 specie di piante provenienti da ogni parte del mondo, dalle Alpi all’Himalaya, dal Mato Grosso alla Nuova Zelanda, dal Giappone all’Australia, al Canada, all’Africa. A esse si aggiungono gli effetti scenografici e le sculture contemporanee di artisti come Keith Haring, Roy Lichtenstein, Erwin Novak, Susanne Schmoegner e Rudolgh Hirt. Al centro dell’intrecciarsi di vie e angoli di sosta, la dinamica ricostruzione di un paesaggio dolomitico alto circa 13 metri, famoso già al tempo di Hruska, è come una stella polare per orientarsi in questi 10 paradisiaci ettari, dove il suono delle cascate e degli zampilli d’acqua fa da colonna sonora a un’esperienza nell’eden del Garda.
Brescia en plein air
La guida per i camperisti alla ricerca di un viaggio in libertà ma all’insegna dei servizi tra Lago di Garda e Valle Camonica.
Anche se ormai ci hanno sedotto con super-offerte di vacanze all inclusive, in cui ogni cosa è programmata e le deviazioni dall’itinerario prestabilito sono praticamente impensabili, esistono ancora spiriti liberi che riescono a immaginare esperienze all’aria aperta senza nessun vincolo, a bordo di vere e proprie case viaggianti. Un’area come quella del bresciano, che comprende una gamma di paesaggi in grado di passare dalle pareti naturali istoriate della Valle Camonica agli immensi specchi d’acqua dei laghi, si manifesta agli occhi del provetto camperista come un paradiso da scoprire chilometro dopo chilometro, con la licenza di fermarsi in zone attrezzate e di cambiare il percorso a seconda dell’ispirazione. Di seguito, una sintetica guida confezionata da Visit Brescia per orientarsi in un territorio di servizi rivolti a chi sfida le imposizioni del turismo preconfezionato.
Non bisogna essere maghi del camping o laureati all’università dei boyscout per intuire che le zone più attrezzate per accogliere i patiti della vacanza in libertà – i quali ricambiano l’accoglienza con un altissimo indice di gradimento – sono con ogni evidenza quelle dei laghi.
Non molto lontano dall’omonimo santuario, in un punto dal quale è peraltro possibile ammirare il Lago d’Iseo, l’area di sosta Madonna della Rota di Marone dispone di servizi igienici e docce e consente il carico e lo scarico delle acque. Comodissima per chi ha in mente di raggiungere il lago, l’imbarco per Monte Isola o attrazioni naturalistiche come le Piramidi di Zone, l’area sorvegliata Gerolo di Sulzano è dotata di docce e lavatrice e permette ai camperisti di allestire picnic e organizzare barbecue. In entrambe, il prezzo per notte si aggira intorno ai 20 euro. In alternativa, i fan delle Fate di Pietra possono sostare nella piccola area comunale di Cislano, che offre tutti i servizi necessari al prezzo di 10 euro. Molto più di un semplice campeggio, il Camping del Sole a Iseo – proprio sulle rive dell’omonimo lago, nell’ultimo lembo della Franciacorta – è poi la base ideale per una vacanza di continue puntate verso le incantevoli località della zona, da Monte Isola alla Valle Camonica. I prezzi per piazzola e per persona variano a seconda dell’età, della dimensione del posto scelto e dalla stagione.
Ben attrezzata e aperta tutto l’anno a tariffe che non superano i 15 euro al giorno, l’area sosta camper La Spiaggia si trova a pochi minuti dal centro di Desenzano e rappresenta una soluzione ideale per chi vuole tirare il freno a mano e godere di un contatto ravvicinato con il Lago di Garda. Il Lido di Lonato – con barche e pedalò a noleggio – e la pista ciclabile illuminata sono a due passi da questa oasi immersa nel verde del Parco del Monte Corno, che dispone di tutti i servizi e i comfort necessari a chi si sposta a bordo delle case su quattro ruote. Lontano dalle zone trafficate ma comunque estremamente vicino a quanto di attraente possa esserci nei dintorni del lago – dalle Grotte di Catullo al Parco Giardino Sigurtà – l’area sosta camper Lugana Marina – nei pressi di Sirmione – può ospitare 140 mezzi su un tranquillo golfo e comprende una spiaggia con morbide parti erbose. A disposizione dei clienti, i collegamenti alla rete elettrica, gli scarichi per le acque nere-bianche, wc chimici, acqua potabile, docce e internet WiFi. Il prezzo si attesta intorno ai 20 euro per camper.
Per chi, nonostante l’amore per la libertà e la vita all’aria aperta, non disdegna qualche piccolo lusso, l’agriturismo Villa Gaia – a 2 km dal centro storico di Lonato del Garda – offre quattro posti camper dotati di attacco elettrico, acqua e piazzola di carico e scarico delle acque. A disposizione degli utenti dell’agricampeggio, anche servizi igienici, docce calde e – a richiesta – servizio di prima colazione.
Proprio sulla riva del Lago d’Idro, l’area sosta camper Ponte Caffaro di Bagolino è gestita da un personale particolarmente ospitale e dispone di servizi essenziali ma puliti e curati. Attrezzato per carico di acqua potabile e scarico di grigie e nere, il Camper Service offre WC chimico, allaccio alla corrente e zona barbecue. Chi, nei paraggi, è alla ricerca di qualcosa di più strutturato, trova la risposta ai propri desideri nel Campeggio Remal, a 1200 metri di altitudine, in un angolo di paradiso a poca distanza dal centro di Bagolino. Sulle rive del fiume Caffaro, la struttura è una garanzia di relax a contatto con la natura e dispone di 98 piazzole con ampia area barbecue. Nelle vicinanze delle località sciistiche di Gaver e Maniva e di numerosi itinerari per passeggiare e percorsi per mountain bike ed escursioni verso il Parco Adamello, il campeggio è aperto tutto l’anno ed è dotato dei comfort necessari ai camperisti più esigenti, che possono anche cogliere l’occasione per acquistare il famoso formaggio Bagòss.
A una decina di minuti dal Lago d’Idro e dal Lago di Garda, l’area di sosta camper presso l’Agriturismo “Rocca dei Marchesi” di Sabbio Chiese può essere una buona opportunità per approfittare dell’ottima ristorazione della struttura ma anche per avventurarsi alla volta di località turistiche come Salò o per trascorrere una giornata sull’argine del Fiume Chiese e del torrente Vrenda, dove è possibile pescare. Per gli amanti del brivido e degli sport estremi, le Zip Line di Casto, il Motocross a Preseglie e le numerose palestre di roccia in cui cimentarsi nel free climbing sono a pochi chilometri di distanza.
In Franciacorta, tra paesaggi collinari noti agli amanti del vino per cantine e vigne famose in tutto il mondo, l’agricampeggio Al Rocol ospita otto postazioni camper fornite di attacco elettrico, acqua e dispositivo di carico e scarico. L’azienda a conduzione familiare si trova a Ome, nel cuore di una terra rinomata dal punto di vista enologico ma anche punteggiata di ville, castelli e abbazie medioevali e attraversata da sentieri che conducono alla scoperta di boschi secolari, percorsi in bicicletta e passeggiate a cavallo. La struttura non è inoltre lontana da importanti città d’arte e dai laghi di Garda e d’Iseo. Nella stessa zona, dove i confini del lago si confondo con quelli delle colline, la Tenuta Agricola Ambrosini di Cazzago San Martino – emblema dell’impresa locale con la vocazione alla valorizzazione di grandi vini e dei piatti della tradizione – mette a disposizione cinque posti camper, con allaccio elettrico, carico e scarico acqua.
Tra i luoghi più suggestivi nel bresciano da visitare senza vincoli d’orario o problemi di ospitalità, la Valle Camonica offre ai camperisti svariate soluzioni per effettuare una sosta e pianificare la giornata nel primo sito italiano riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Darfo Boario Terme vanta una zona camper comunale situata nel parcheggio davanti al centro congressi, con colonnine per allaccio elettrico, carico e scarico, carico acqua. Aperta tutto l’anno, consente una sosta di massimo 72 ore, al prezzo di 7 euro al giorno, comprensivo di tutti i servizi.
Ben segnalata a inizio paese, l’area Capo di Ponte associa all’indiscutibile vantaggio di trovarsi nelle immediate vicinanze del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri quello di mettere a disposizione 12 ampi stalli, tutti dotati di allaccio 220 e acqua in piazzola, servizi igienici, tavolini da picnic e zona di carico e scarico delle acque. Aperto 24 ore ma non sorvegliato, propone tariffe di 10 euro a notte, tutto compreso.
Pur non disponendo di vere e proprie aree che consentano il campeggio, anche la città di Brescia è amica di chi si sposta in camper. Nello specifico, l’area attigua alla Cascina Maggia, in località S. Polo, accetta gli ingressi dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 21:30 e permette soste di massimo 48 ore. Al prezzo di 3 euro, è possibile effettuare il carico dell’acqua potabile e lo scarico dei liquidi reflui. La tariffa per la sosta di 24 ore con allaccio della corrente è invece di 15 euro.
Sono infine innumerevoli le spartane aree aperte unicamente al parcheggio dei camper, disseminate in tutto il territorio, anche tra Valle Trompia e Valle Sabbia. Non attrezzate, rappresentano comunque una buona alternativa per effettuare brevi soste senza avere problemi.
Brescia Accessibile
Dalla città alla provincia, una panoramica sugli itinerari senza barriere proposti in collaborazione con Slowtime.
Siamo probabilmente ancora molto lontani dal traguardo di città completamente accessibili e prive di ostacoli per chi ha difficoltà a muoversi in libertà o autonomia ma Brescia e provincia stanno facendo del loro meglio per abbattere una barriera dopo l’altra. In collaborazione con Slowtime, Visit Brescia ha individuato e promuove una serie di percorsi adatti alle persone con disabilità motoria, per favorire la cultura di un turismo che sia davvero di tutti.
Qui presentati in una sintetica panoramica, i percorsi con le mappe dettagliate e le indicazioni della guida “Brescia possibile” – spedita previa richiesta o disponibile presso gli infopoint di Brescia città – possono essere scaricati via internet sui siti www.visitbrescia.it e slowtime.it. Su quest’ultimo, i “consigli della tartaruga” raccolgono inoltre precise informazioni circa l’aspetto dell’accessibilità di una ricca ma ragionata selezione di chiese, piazze, musei, alberghi e locali.
BRESCIA POSSIBILE
Impegnativo per la ricchezza delle proposte contenute, l’itinerario da Piazza Paolo VI a Piazza S. Marco ha nella visita al Museo di S. Giulia il proprio momento clou e si presenta come un tour per alcuni dei simboli della città, quali il Duomo vecchio e il Palazzo del Broletto.
Sempre partendo da Piazza Paolo VI, si può invece puntare verso San Clemente, inanellando nel percorso le chiese più suggestive della Leonessa d’Italia, che riserva agli appassionati d’arte una splendida Pinacoteca, da visitare nel tardo pomeriggio.
La terza variante, da Piazza Loggia al Museo Diocesano, è dedicata alla scoperta delle contrade cittadine, che si rivelano tra chiostri, cappelle e antichi palazzi nobiliari, con visita alla chiesa di S.M. del Carmine.
Il Castello e la zona dei Musei sono i punti che racchiudono il cuore storico della città, affascinante ma anche disseminato di piccole difficoltà per i disabili. Tutte le zone interne al Castello possono essere raggiunte in auto, con un guadagno sensibile in termini di comodità e sicurezza. La Civica Specola Astronomica e la Chiesa di San Pietro in Oliveto, con i chiostri e la cappella di S. Barnaba, conquistano lo sguardo e lanciano il cuore in un viaggio tra le stelle e lo spirito.
Impegna solo mezza giornata l’itinerario da piazza della Vittoria, esempio emblematico della politica urbanistica di sventramento dei centri storici italiani attuata durante il fascismo, alla Chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, inglobata dentro una residenza per anziani ma forse anche per questo ancora più sorprendente. Chiese, palazzi, torri e altri gioielli architettonici punteggiano la strada per il ritorno, che segue Corso Garibaldi e Via Pace.
L’ultimo degli itinerari proposti da Slowtime all’interno della città – tutti caratterizzati da precise indicazioni circa la presenza di eventuali ostacoli e difficoltà – parte da Corso Zanardelli e, seguendo i tipici portici che salutano il Teatro Grande, giunge a Corso Palestro, tra case bottega, chiese, palazzi, fontane e campanili.
PROVINCIA POSSIBILE
La tartaruga di Slowtime si incammina lungo il Percorso Natura sul Lago d’Idro, lontano dalla confusione e consigliato a chi apprezza le sfumature di colore degli ambienti incontaminati. La ciclopedonale che costeggia il lago offre una carrellata sulla sua flora, sulla sua fauna e sui caratteristici nuclei storici di Lemprato e Crone, con le loro viuzze lastricate, vecchi portali, porticati e dimore signorili. In particolare, a Crone, la Chiesa di San Michele custodisce insoliti capolavori nell’arte dell’intaglio.
Reso possibile dalla disponibilità della famiglia Gatti – attuale proprietaria di Palazzo Maggi a Corzano, che apre eccezionalmente all’associazione una testimonianza del Rinascimento bresciano come sale affrescate del Gambara – il Percorso Lattanzio Gambara a Corzano è un itinerario altamente esclusivo, che comprende anche la visita della Chiesa di San Martino.
Cambiando radicalmente rotta, si può invece scegliere l’itinerario de La Villa Romana a Desenzano, per andare alla scoperta di un suggestivo sito archeologico, purtroppo oggetto di parziali interventi sull’accessibilità che non ne consentono la visita in totale autonomia. Individuata negli anni ’20 e considerata la più importante testimonianza nell’Italia settentrionale delle grandi ville tardoantiche, quella di Desenzano si trova in una splendida posizione tra la Via Gallica e la riva meridionale del lago di Garda.
Poiché anche il gusto vuole la sua parte, Slowtime propone un tour di almeno due mezze giornate a tema La FRANCIACORTA e le strade del vino accessibile, con obbligo di contattare ogni singola cantina. Da Timoline di Corte Franca a Camignone di Passirano, si passano in rassegna le storie di aziende vitivinicole come la cantina Vignenote, la cantina Bersi Serlini, la cantina Barone Pizzini e la cantina il Mosnel.
L’ultimo degli itinerari proposti è quello nella Valle Camonica romana, con visita al Museo Archeologico Civitas Camunnorum, ricco di materiali e reperti provenienti dal territorio camuno compreso tra Cividate, Breno e Borno. La seconda tappa è il Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro, antipasto al Parco Archeologico del Santuario di Minerva, luogo sacro e misterioso incorniciato da una valle di boschi rigogliosi e sovrastata dallo sperone roccioso.
Brescia a misura di bambino
Tra castelli, musei, dinosauri, gnomi e treni a vapore, mille e una avventura nell’infinita proposta per i più piccoli.
Quando si è bambini, ogni viaggio è di per sé un’esperienza speciale. Eppure, ci sono territori che, per la varietà di una proposta a misura di famiglia, sembrano fatti per costruire ricordi capaci di installarsi nella memoria dei più piccoli. Dalle iniziative per baby esploratori dei musei del capoluogo alle panchine giganti della Valle Camonica, fino alle full immersion in fattoria della Valle Sabbia e agli arcosauri del Lago d’Iseo, la provincia di Brescia copre ogni angolo della fantasia e si candida a diventare la meta ideale per una vacanza di poche ore o di molti giorni con quelle zavorre di mamma e papà tra i piedi. Di seguito, una ricca – ma non esaustiva – panoramica firmata Visit Brescia.
BRESCIA
Ticket All Inclusive A Great Family Experience, APP e E-BOOK ScopriBrescia
A giudicare dagli strumenti, Brescia si presenta immediatamente come una città a misura di bambino. Fino a domenica 8 settembre 2019, le famiglie in visita possono usufruire del ticket all inclusive Family Experience, lasciapassare di Fondazione Brescia Musei per scoprire le ricchezze del capoluogo al prezzo complessivo di 44 euro per due adulti con bambini. L’iniziativa è nata per avvicinare i piccoli turisti al patrimonio artistico e culturale della città con tante visite esclusive, giochi e avventure e per tutto l’anno Fondazione Brescia Musei propone delle tariffe agevolate per le famiglie, per l’ingresso ai Musei e per partecipare ad attività ad hoc (https://www.bresciamusei.com/).
Per orientarsi nella sterminata offerta dedicata ai baby-esploratori della Leonessa d’Italia, è stata inoltre studiata l’APP ScopriBrescia, disponibile anche in formato e-book al link https://issuu.com/divertimappe/docs/scopri_brescia, concepita come una guida per i bambini in età scolare, che possono muoversi in un percorso ricco di personaggi, aneddoti e attività, lasciandosi contemporaneamente sorprendere dai monumenti e dai musei segnalati.
Ma che bel Castello
Per avere una vista panoramica sulla città, è comunque consigliabile cominciare con una camminata al Castello che domina l’antica Brixia. In posizione sopraelevata, il Falcone d’Italia svela ai bambini un universo di passaggi segreti, gallerie, ponti levatoi e torri disseminati su 75mila metri quadrati, che rappresentano un riassunto di epoche comprese tra Medioevo, Rinascimento e 1800. La cinta muraria custodisce poi il Museo delle Armi “Luigi Marzoli”, tra le più importanti collezioni d’armi e armature d’Europa, che riunisce nel mastio visconteo ottocento pezzi, tra spade, elmi e alabarde.
La domenica è possibile ammirare il grande plastico ferroviario con numerosi trenini funzionanti, mentre, per gli appassionati dei misteri del sottosuolo, l’associazione speleologica bresciana organizza ogni sabato la visita alle torri e alle segrete del castello (http://www.speleoasb.org/).
Art Glass: Tour Virtuali con la realtà aumentata
Archeologia e futuro si incontrano grazie all’applicazione ArtGlass e all’uso degli Smart Glass per tre straordinari tour immersivi nel passato. Sovrapponendosi al mondo reale, la realtà aumentata permette al visitatore di vedere attraverso degli speciali occhiali le ricostruzioni degli edifici del Parco Archeologico, dove l’ottimo grado di conservazione costituisce una notevole base per immaginare la conformazione dell’antica Brixia: le colonne, i muri, i capitelli e le iscrizioni lasciano intendere lo splendore del maestoso Capitolium sulla piazza del foro e il suggestivo scorcio della cella centrale con la statua di Giove, il colle Cidneo con un altro importante tempio che vetta sulla sua sommità, l’imponente teatro romano, le taberne, le domus e le mura con la porta urbica verso Verona.
È un’esperienza immersiva a 360 gradi, quella che trasporta il visitatore nell’area delle Domus dell’Ortaglia, alla quale si accede dal cortile lastricato della Domus di Dioniso. I dettagli e le sale si susseguono con un realismo che si estende anche alla Domus delle Fontane, agli splendidi interni e a giardini ricostruiti grazie ai dati emersi durante gli scavi condotti a cavallo dell’inizio del nuovo millennio.
Cuore del Museo di Santa Giulia – sito UNESCO di Brescia – anche la Basilica di San Salvatore fa parte di questo tour aumentato, che permette per la prima volta di visitare una chiesa medievale ricreata nel suo aspetto originario.
Per i mesi di agosto e settembre 2019, il servizio vivrà una fase di test, nella quale il pubblico potrà usufruire gratuitamente della visita con il noleggio degli ArtGlass per le Domus dell’Ortaglia e partecipare in prima persona al miglioramento del progetto compilando un questionario di valutazione.
Weekendinarte, Arte in Scatola, Activity books e Compleanni al Museo
Tutto l’anno i Musei civici (Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi Luigi Marzoli e Parco archeologico di Brescia Romana) propongono uno stimolante calendario di attività dedicate alle famiglie con bambini tra i 5 e gli 11 anni, con laboratori ludico-creativi che consentono di trascorrere piacevolmente il tempo libero o momenti speciali in Museo.
Le famiglie in visita autonoma possono inoltre richiedere gratuitamente alle biglietterie delle singole sedi museali il kit Arte in Scatola che consente un percorso attivo davanti ad alcune delle opere più significative esposte. La valigetta contiene le indicazioni e l’itinerario da seguire, i materiali e gli strumenti utili per svolgere l’attività pratica suggerita.
Novità di quest’anno gli ACTIVITY BOOKS, ideati per accompagnare le famiglie durante la visita ai Musei, per conoscerne la collezioni e la storia, con tante divertenti attività.
Al termine ognuno potrà portare con sé il proprio lavoro, a documentare l’esperienza vissuta al museo.
Infine, per ribadire il concetto che la cultura può essere un gioco da ragazzi, Compleanno al Museo offre l’opportunità di trasformare una visita al Museo di Santa Giulia in una festa diversa e divertente, con un’attività a scelta – tra “Storie di fuoco, Storie di Draghi”, “A Spasso con Ermengarda”, “Pupae et Nuces Castellatae” e “Crazy Zoo” – “Cavallo e cavaliere”, “Dove mi metto? Spazio e spazi” – condotta da un operatore museale, uno spazio allestito ad hoc e un regalino per il festeggiato. Ed ora anche per adulti con “Un compleanno a regola d’arte” per festeggiare insieme agli amici il proprio compleanno immerso in un’atmosfera stimolante e interessante come quella del Museo.
Tutti i dettagli su https://didattica.bresciamusei.com
La Maddalena: una montagna di famiglia
La montagna di Brescia ha un nome proprio. Il che suggerisce quanto gli abitanti della città siano affezionati alla loro Maddalena, punto panoramico dal quale – nei giorni di cielo terso – godere di una vista spettacolare sul Lago di Garda, sugli Appennini e sul Monte Rosa. Ma la Maddalena è apprezzata soprattutto dalle famiglie, che in ogni stagione si avventurano sui suoi numerosi – e numerati – sentieri e itinerari nel verde, autentici passaggi segreti in un mondo vegetale fatto di boschi, funghi, fiori e castagne e popolato da simpatici volatili.
A proposito dell’acqua…
Sempre in tema di natura, vale senz’altro la pena allontanarsi lievemente dal centro per raggiungere il Parco dell’Acqua, sede di Ambienteparco. I bambini hanno qui la possibilità di giocare, pedalare, festeggiare e partecipare a numerose attività ma soprattutto di imparare il significato della sostenibilità e una cascata di cose sul ciclo dell’acqua, sull’energia, sull’ambiente e sulla scienza. A tutto questo, si aggiungono una ricca varietà botanica e un laghetto con specie autoctone di acqua dolce, visibili da un tunnel subacqueo.
A tutto gas
Non si può infine dimenticare che Brescia è da sempre il punto di partenza della MilleMiglia, celeberrima corsa storica di auto d’epoca, alla quale è dedicata perfino un museo. Qui, i piccoli amanti dei motori rimarranno a bocca aperta di fronte alla collezione di macchine d’altri tempi, circondate da filmati, immagini e oggetti che offrono uno spaccato dell’Italia tra gli anni ’20 e il Boom.
Per chi invece vuole scendere direttamente in pista, il Kartodromo Brescia Kart Center dispone anche di un circuito al coperto dedicato proprio ai bambini tra i 3 e i 7 anni, che possono sfrecciare su mini-auto elettriche a gettoni. Ai più grandi è riservato il brivido di un anello di 700 metri, per aspiranti piloti alla guida di go-kart a scoppio.
VALLE CAMONICA
Se Brescia sembra un parco giochi, la provincia – a cominciare dalla Valle Camonica, primo sito italiano riconosciuto patrimonio dell’Umanità UNESCO – non è certo da meno.
Aperto nel 1999 a Boario Terme, l’Archeopark rimane fedele alla missione di proporre in modo interattivo la ricostruzione della vita materiale e spirituale dell’uomo della Preistoria, dal Paleolitico fino all’Età Romana. Il risultato è un viaggio nel tempo che si materializza letteralmente esplorando una delle tipiche grotte istoriate della Valle dei Segni, osservando le tecniche di organizzazione di un riparo sottoroccia o, ancora, visitando una fattoria neolitica. Villaggi palafitticoli, castellieri e labirinti sono solo alcune delle attrazioni di un parco tematico polifunzionale da scoprire e da vivere.
Sono stati invece tre impavidi maestri di sci a ideare il Parco avventura Adventure Land di Borno, tra le più attrezzate strutture del suo genere in Italia. Immersi nei boschi dell’Altopiano del Sole, i percorsi acrobatici sospesi tra gli alberi offrono una miriade di variazioni sul tema del divertimento, che attraversa ponti tibetani, si lancia da liane e supera passerelle oscillanti, senza mai perdere di vista la sicurezza.
La panchina gigante installata sul Monticolo rende Darfo Boario Terme una meta imprescindibile per chi si è sempre chiesto quale sia la visione del mondo di una formica. La zona è ideale per un’escursione verso il leggendario Lago Moro, tradizionale punto di ritrovo per i camuni che ambiscano a una tintarella estiva tra mille sentieri e una natura lussureggiante.
A chi al relax preferisce brivido e movimento, il Parco Avventura di Boario propone fino a ottobre 2019 svariate modalità di trascorrere una giornata da Indiana Jones, tra arrampicate e attraversamenti nel vuoto, salti vertiginosi con il Powerfun e discese a tutta velocità e massima sicurezza sulla slittovia Alpine Coaster.
Infine, in versione estiva o invernale, Ponte di Legno riserva un trattamento speciale ai bambini e alle famiglie. Quando la neve comincia ad annunciare il proprio arrivo, le attrazioni si chiamano Leolandia Fantaski – per imparare a sciare tra sorrisi e giochi sul tappeto bianco – Serate Fun Kids – con gare, baby fiaccolate e animazione – e Snow Tubing, un modo diverso per divertirsi in montagna, lasciandosi andare su gommoni colorati al Passo Tonale. Compiuti i 10 anni, si può anche scegliere di provare l’emozione dello Sleddog, comandando una slitta trainata da cani siberiani.
La bella stagione cambia le carte in tavola, tenendo comunque lontana la noia, grazie ai giochi in legno del Sozzine Park, alle attività del Miniclub della Mucca Adamellina, agli scivoli e al Mulino del Villaggio delle Marmotte e ai 7 percorsi di abilità nel bosco di abete rosso di Adamello Adventure a Vezza d’Oglio.
LAGO DI GARDA
Lo scenario si trasforma radicalmente, quando – in senso figurato o meno – si immerge il piede nel Lago di Garda. Col trenino Oriente Express (oltre che con mezzi propri), si possono raggiungere comodamente la Valle delle Cartiere e il Museo della Carta di Toscolano Maderno, dove ripercorrere i passi dalla produzione della carta e della stampa dal Medioevo al Novecento, prima di passare all’azione con l’esperienza “L’Arte del Far Carta”. Quella ideata da Filippo, Marco e Valentina di Toscolano 1381 è un’esperienza da mastri cartai all’interno di un laboratorio che quotidianamente sforna singoli fogli a partire da fibre vegetali pure o di riciclo. (Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Rocca di Manerba del Garda è allo stesso tempo una Riserva Naturale, un Parco Lacuale e un Museo/Parco Archeologico. È pertanto quasi scontato che tra i suoi sentieri e le sue sale espositive gli eventi organizzati non si contino. Forse, anche solo per farsi un’idea, è opportuno cominciare dalla visita guidata, con itinerario che parte dal Museo Civico Archeologico della Valtenesi – ripercorrendo le fasi del territorio dall’Età del Rame al Medioevo attraverso l’osservazione dei reperti – e prosegue con la salita a piedi alla Rocca, dalla quale godere di una vista mozzafiato sul lago.
Decisamente sul lato storico dell’esperienza, la Rocca di Lonato è un autentico sogno per i bambini che vogliano risvegliarsi cavalieri impegnati nelle incredibili missioni di Fiabe nella Rocca, giornate fantastiche in mondi lontani che si spingono fino alle avventure al fianco di Harry Potter.
Sul fronte dei parchi avventura, il giardino dei 5 sensi, le torrette di avvistamento e i percorsi sospesi in quota del Flyng Frogs di Tignale sono solo un assaggio di un’offerta che contempla anche il Rimbalzello Adventure di Salò, con traversate aeree, liane, ponti tibetani, teleferiche, cavi, reti e passerelle. Se poi dormire nei fienili e osservare le stelle sono tratti del piccolo esploratore del Garda, nell’ideale programma di un’estate al massimo è obbligatorio inserire il Cima Rest, originale albergo diffuso della Valvestino e soprattutto autentico paradiso per biker ed escursionisti che cercano un contatto diretto con la natura. I bambini possono inoltre imparare molto sul passato dell’uomo in occasione delle conferenze e dei laboratori per i più piccoli organizzati durante le aperture domenicali del Sito Archeologico Fornaci Romane di Lonato del Garda, risalente al periodo tra il I e il II secolo d.C.
Sarebbe infine un crimine non accennare alle infinite possibilità di praticare sport acquatici come la vela o lo Stand Up Paddle a Desenzano del Garda, o a quella di avventurarsi in bici o a piedi sulla pista ciclopedonale a sbalzo sul lago realizzata a Limone, opera straordinaria che prende la forma di una passerella a strapiombo su una delle distese d’acqua più famose d’Europa.
VALLE SABBIA
Chi volesse dare ai bambini un vero e proprio assaggio nella vita di campagna può catapultarli nell’atmosfera delle esperienze Taste in Brescia della Valle Sabbia. Qui, è possibile mettersi alla prova con il processo che porta “Dal latte al Formaggio” e ritrovarsi nei panni di “Fattore per un giorno” presso l’azienda Agricola Biobiò di Vobarno (Per Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), assistere alle lavorazioni del cibo e visitare le stalle all’Azienda Agricola Malga Casine di Pertica Alta (Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o, ancora, provare l’ebrezza della “Vita da Capraio” nell’ambito di un’escursione al primo raggio di sole verso la malga Prato della Noce, caricata con capre meticce e bionde dell’Adamello. Colazione, pranzo con degustazione di prodotti di montagna e tuffi tra le erbe aromatiche dell’alpe precedono la fase di mungitura e pascolo. (Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
In una strepitosa valle scavata da ruscelli e cascate con rocce a strapiombo, il Parco delle Fucine a Casto è la risposta della Valle Sabbia ai desideri di piccoli appassionati di ponti tibetani, arrampicata, teleferiche, trekking e mountain bike. Particolarmente suggestivo il percorso delle ferrate, disposto ad anello e composto da 14 tratti indipendenti ma allineati, lunghi in totale 1700 metri con circa 500 metri di dislivello.
Mirato esplicitamente ad attivare la fantasia dei bambini, Giocabosco è un parco didattico tematico che trasforma Gavardo nella casa di gnomi e fate, deputati alla salvaguardia della natura e del magico Bosco di Querce. Con un salto dall’incanto della natura al fascino della storia, i piccoli visitatori della Valle Sabbia si ritrovano nel MAVS – Museo Archeologico della Valle Sabbia, dove ripercorrere le fasi dell’esistenza dell’uomo nel territorio, dal Paleolitico Medio (100.000 anni fa) all’epoca post-rinascimentale, con particolare attenzione agli abitati palafitticoli di Lucone di Polpenazze.
VALLE TROMPIA
Il trenino giallo che si insinua nelle antiche gallerie della Miniera Marzoli in un percorso attraverso la storia del lavoro dei minatori, illuminando una vicenda fatta di fatica e attrezzi d’epoca, diventa il simbolo di un’esperienza identitaria della Valle Trompia, che nel lotto inserisce anche la full immersion, con dotazione di caschetto, nella Miniera di Sant’Aloisio. Scoprire una realtà tanto lontana nel tempo e nella concezione d’oggi può trasformarsi in una grande avventura per i bambini, protagonisti assoluti anche di “Alla Scoperta di Pesei”, serie di attività didattiche e laboratori in un’azienda agricola di Marcheno, tra boschi, prati, frutteti e creature della natura. (Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
FRANCIACORTA E LAGO D’ISEO
Bisogna seguire la “Via del Latte” per capire a fondo e spiegare ai bambini la zona tra Franciacorta e Lago d’Iseo. All’azienda agricola Il Colmetto di pesei, le famiglie trovano un’oasi che vuole farsi conoscere – attraverso le stalle con musica in filodiffusione, la tecnica di mungitura, le capre e il caseificio – ma anche coinvolgere i più piccoli nel processo di trasformazione dal latte al formaggio. (Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Tre diversi percorsi consentono di scoprire i segreti e le diverse sfumature della Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, dichiarata “zona umida di importanza internazionale” e considerata area prioritaria per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda. Seguendo gli itinerari proposti, ci si ritrova a contemplare una grande varietà di habitat e di specie acquatico lacustri, difficilmente visibili altrove.
A proposito di esperienze uniche e acqua dolce, quella montagna verde al centro del Lago d’Iseo prende il nome di Monte Isola ed è la più alta conformazione insulare lacustre in Europa. Partendo da qui o da uno dei porti della Riviera degli Ulivi, è altamente consigliato imbarcarsi nel Tour delle Tre Isole, che permette di godere del lago e di apprezzare il paesaggio da una prospettiva non comune, lambendo l’Isola di San Paolo e costeggiando quella di Loreto.
Chi alla barca preferisce le due ruote o addirittura le suole delle scarpe non può che lasciarsi incantare dal Bosco di Taxidium Distichum a Paratico – visitabile attraverso passerelle rialzate – o dalla pista ciclo-pedonale tra Vello e Toline, nel comune di Marone. Il percorso si muove sul filo dell’acqua e l’abbondanza di punti di sosta lo rende particolarmente adatto anche ai ciclisti e agli escursionisti in erba, che si trovano a fronteggiare un tragitto totalmente pianeggiante. Dal piccolo promontorio della Punta delle Croci Bresciane si godono poi scorci panoramici che ripagano di ogni chilometro e di ogni goccia di sudore.
Il fatto che siano familiarmente conosciute come Fate di Pietra ammanta di un fascino incantato le famose Piramidi di Erosione di Zone, guglie alte fino a 30 metri e sormontate da un cappello che richiamano in qualche modo le creature del Bosco degli Gnomi, raggiungibile seguendo il segnavia 227 – 227 A. Scolpite nel legno dal Rosso di Zone, all’anagrafe Luigi Zatti, le figure si confondono con la natura e appaiono solo agli occhi dei bambini più attenti e curiosi. Gli stessi che, sulla parete di roccia della Madonna del Disgiolo, riconoscono le 70 orme fossili degli Arcosauri, quadrupedi lunghi dai 2 ai 6 metri, un tempo lontanissimo abitanti di questi luoghi, sulla sponda orientale del Lago d’Iseo.
Per muoversi nello spazio e nel tempo è infine possibile salire a bordo del TrenoBLU, iniziativa della Ferrovia del Basso Sebino, che permette di viaggiare lungo la linea che costeggia il fiume Oglio nelle carrozze d’epoca di treni storici a vapore trainati da una locomotiva. A questo, si aggiunge l’opportunità di proseguire sulla Ferrovia Turistica Camuna, su una tratta che dal Lago d’Iseo si spinge attraverso la Valle Camonica per arrivare alle pendici dell’Adamello.
- Evento a pagamento: Sì