Ai piedi degli dei. Le calzature antiche nel Novecento
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Una passeggiata tra le robuste caligae dei soldati romani, i seducenti sandali delle cortigiane greche, i raffinati calzari indossati dagli dei oppure dall’aristocrazia romana; senza dimenticare la ricca varietà di calzature indossate dalle star dei colossal dedicati all’antichità, da Ben Hur al Gladiatore, e le più recenti creazioni di moda, ispirate dallo stile delle calzature del mondo classico e realizzate da protagonisti del fashion contemporaneo come Emilio Pucci, Salvatore Ferragamo, Yves Saint Laurent.
È “Ai piedi degli dei”, mostra a cura di Lorenza Camin, Caterina Chiarelli e Fabrizio Paolucci, accolta nel museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti dal 16 dicembre 2019 al 19 aprile 2020.
La mostra, incentrata su un tema tanto affascinante quanto inedito, vuole raccontare gli infiniti ruoli che la scarpa ha rivestito in Occidente dai tempi antichi ai giorni nostri. Veri e propri protagonisti del percorso espositivo, formato da circa 80 opere (alcune delle quali giunte in prestito da importanti musei internazionali come il Louvre), saranno gli esemplari delle principali tipologie di calzature usate nel periodo compreso fra il V secolo a.C. e il IV d.C. e testimoniateci sia su preziose opere d’arte, fra le quali rilievi e vasi dipinti, sia in originale, come gli eccezionali reperti provenienti dal forte romano di Vindolanda nell’Inghilterra del nord.
L’antico è messo a diretto confronto con il contemporaneo. Scarpe di alcuni tra i più grandi stilisti (come Genny, Céline, Richard Tyler, Renè Caovilla, Donna Karan) saranno esposte insieme ai modelli originali realizzati dalla più celebre manifattura italiana di calzature per il cinema, il calzaturificio Pompei, per alcuni dei film peplum divenuti veri e propri cult: si potranno ammirare i sandali di Liz Taylor-Cleopatra, i calzari di Charlton Heston-Ben Hur, quelle del Gladiatore Russell Crowe, le calighe dell’Alexander-Colin Farrell. ‘Ai piedi degli dei’ trova infine il suo naturale completamento nella multivisione, ideata e diretta da Gianmarco D’Agostino (Advaita Film) per immergere il visitatore in un universo di immagini in cui archeologia, fashion si fondono con i miti del grande schermo.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Da sempre l’Uomo ha voluto riversare nelle calzature, strumento umile e quotidiano, un riflesso di quei principi di armonia e simmetria che governavano il gusto classico. La scarpa divenne cosi essa stessa opera d’arte, un oggetto plasmato più per esigenze estetiche che pratiche. Proprio per illustrare compiutamente questo ‘destino’ della calzatura, i cui presupposti sono già nel mondo greco-romano, si è voluto allargare il tema di questa mostra a due espressioni della cultura contemporanea intimamente legate fra di loro: il cinema e la moda. Sotto il segno della classicità, i curatori hanno esplorato questo inedito aspetto della ‘Fortuna dell’Antico’, recuperando suggestioni, echi e consonanze che, attraverso le pellicole di film come Cleopatra e l’ispirazione di stilisti, creano un inaspettato legame fra passato e contemporaneità”.
Fabrizio Paolucci, curatore della mostra e direttore del Dipartimento Antichità degli Uffizi:
“La scarpa non è soltanto un accessorio e questo concetto era ben chiaro già agli antichi, al pari dell’abilità che richiedeva il realizzarle. Platone, ad esempio, non esitava a definire l’arte del calzolaio una vera e propria scienza. Con la sua foggia o i suoi colori, questo indumento raccontava tutto della persona che le indossava: il sesso, la condizione economica, la posizione sociale e il lavoro. Quel che è stato sempre considerato un semplice dettaglio del vestiario, diviene ora il protagonista di un’esposizione, il cui fine è proprio quello di restituire alla scarpa il suo ruolo di prezioso documento del gusto e della tecnica del mondo greco-romano”.
UN PO’ DI STORIA DELL’ANTICA CALZATURA
Nel mondo classico la foggia delle calzature costituiva spesso connotazione tipica di ben precise categorie sociali. Le caligae chiodate, ad esempio, erano usate prevalentemente dai soldati perché ideali per le lunghe marce, mentre i calcei, simili a bassi stivaletti e spesso vivacemente colorati se indossati dalle donne, connotavano le classi più elevate (patrizi, senatori e imperatori). Le fonti tramandano che le cortigiane, invece, erano solite indossare sandali che recavano, sul lato inferiore della suola, dei chiodini disposti in maniera tale da lasciare sul terreno un’impronta con la scritta “seguimi”.
La seduzione, del resto, è da sempre un aspetto connaturato con questo capo dell'abbigliamento che, non a caso, svolgeva un ruolo simbolico di primo piano anche nel rito nuziale antico. E già nel mondo antico, la scarpa era protagonista di favole come quella di Rodopi, diretta antenata di Cenerentola, raccontata per la prima volta da Erodoto e poi da Strabone. Fin da allora, inoltre le calzature sono protagoniste di modi di dire. Cicerone, in una delle sue Filippiche, usa l'espressione “mutavit calceos” per dichiarare il mutamento del rango sociale di un personaggio, divenuto senatore, dal momento che i calcei dei senatori differivano da quelli dei patrizi.
Scheda Tecnica
Titolo della mostra
AI PIEDI DEGLI DEI
Le calzature antiche e la loro fortuna nella cultura del Novecento
Sede espositiva
Palazzo Pitti, Firenze
Periodo della mostra
17 dicembre 2019 - 19 aprile 2020
Direttore delle Gallerie degli Uffizi
Eike D. Schmidt
Divisione Educazione, Ricerca e Sviluppo
Eike D. Schmidt
Divisione Collezioni e Servizi
Simona Pasquinucci
Divisione Architettura, Paesaggio e Tecnologie
Mauro Linari
Divisione Sicurezza, Accoglienza e Fruizione
Maurizio Catolfi
Divisione Amministrativa
Silvia Sicuranza
Coordinamento scientifico delle mostre
Alessandra Griffo
Dipartimento per l’Educazione
Silvia Mascalchi
Dipartimento Informatica, Strategie Digitali
Gianluca Ciccardi
Dipartimento Logistica Opere d'Arte
Antonio Russo
Ufficio Permessi, Concessioni e Servizi aggiuntivi
Alessandra Vergari
Segreteria del Direttore
Monica Alderotti, Alberica Barbolani di Montauto, Veruska Filipperi, Alejandra Micheli, Maria Zaffalon
Cura della mostra
Lorenza Camin
Caterina Chiarelli
Fabrizio Paolucci
Direzione della mostra
Caterina Chiarelli
Prestiti e Registrazioni
Cristina Gabbrielli
Patrizia Tarchi
Coordinamento tecnico generale e supervisione
Mauro Linari
Progetto dell’allestimento e Direzione dei lavori
Mauro Linari
con Claudia Gerola e Elena Pozzi
Collaborazione tecnica
Paola Scortichini
Impianti sicurezza
Claudia Gerola
Realizzazione dell’allestimento
Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Yuri Bigozzi
Produzione e gestione della Mostra
Opera Laboratori Fiorentini - Civita
Comunicazione della mostra a cura di
Opera Laboratori Fiorentini – Civita
Coordinamento, promozione e relazioni esterne
Opera Laboratori Fiorentini – Civita
Mariella Becherini
Ufficio stampa
Opera Laboratori Fiorentini – Civita
Andrea Acampa, tel. 055 290383, cell. 348 1755654, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tommaso Galligani, cell. 349 4299681, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Catalogo
Sillabe
a cura di
Lorenza Camin
Caterina Chiarelli
Fabrizio Paolucci
- Data inizio: Martedì, 17 Dicembre 2019
- Data fine: Domenica, 19 Aprile 2020
- Evento a pagamento: Sì
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