75ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
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La metafora più diffusa per indicare il programma di un festival consiste nel definire questo insieme di film come “un’istantanea del presente”. Cioè come un modo per rappresentare lo stato di salute - o quello che si ritiene tale - della produzione cinematografica mondiale, in un preciso momento e contesto storico. Quanto sia approssimativa questa definizione, lo si deduce anche solo mettendo a confronto la selezione di un festival con quella della manifestazione che lo ha preceduto, o con quella che gli farà seguito. A seconda dei diversi modi in cui ciascun programma si configura, se ne possono trarre conclusioni diverse, spesso destinate a contraddirsi, talvolta manifestamente errate. Una buona selezione (che, alla stessa maniera di una meno riuscita, è sempre il frutto di scelte soggettive, e di molti condizionamenti), potrebbe indurre a pensare che il cinema stia benissimo. O viceversa, senza che nessuna delle due deduzioni sia per forza di cose illegittima.
Il fatto è che - per dirla con il linguaggio della meccanica quantistica - il presente semplicemente non esiste. Per la fisica post einsteiniana, passato e futuro non si oppongono più come a lungo si è pensato, separati da un terzo lasso temporale che dovrebbe corrispondere ad un “adesso”: un concetto che, secondo gli scienziati, semplicemente non significa nulla. “Gli eventi del mondo non si mettono in fila come gli inglesi. Si accalcano caotici come gli italiani”, ironizza per esempio Carlo Rovelli. Per rimanere in prossimità della metafora da cui siamo partiti, dobbiamo allora, forse, prendere atto che “cinema del presente” è un modo di dire alquanto privo di senso. Per esempio, ci sono autori e produttori che continuano a fare film come si facevano nel secolo scorso, ed altri che invece procedono secondo modalità inedite, sperimentano nuovi linguaggi e nuove narrazioni, creano nuovi media. Accettare l’idea che possano legittimamente coesistere, non solo si può. Si deve. Per il semplice fatto che le cose non “sono”: accadono. Ancora Rovelli: “Si può pensare il mondo come costituito di cose. Di sostanza. Di enti. Di qualcosa che è. Che permane. Oppure pensare che il mondo sia costituito di eventi. Di accadimenti. Di processi. Di qualcosa che succede. Che non dura, che è continuo trasformarsi”. Adesso provate a sostituire alla parola “mondo” la parola “cinema”. Il cambio di prospettiva, anche nel nostro caso, è affascinante. Pensare il cinema come un insieme di eventi, di processi, è il modo che ci permette di meglio coglierlo, comprenderlo, descriverlo. Qualche esempio? Smettere di credere che esista un prima e un dopo, secondo una logica lineare e progressiva, vuol dire capire che non ha senso contrapporre il cinema del passato a quello più recente (e ancor meno a quello di domani). O lamentare che i film di oggi non sono belli come quelli di ieri, come se la loro diversità implicasse la perdita di una qualche forma di purezza originaria. O rifiutarsi di accettare i cambiamenti indotti dalle trasformazioni tecnologiche, dalla rivoluzione digitale, dalle modifiche del mercato.
Rendere conto degli eventi che si accalcano caotici: un disordine che siamo spesso tentati di ridurre a più miti consigli, affrontandolo con la tranquillizzante locuzione di “periodo di transizione” (come se non stessimo perennemente transitando verso qualcos’altro: altre esperienze, altre immagini, altre visioni). È forse, questa, la miglior descrizione del lavoro che sta alla base di questo festival. Altri possono darsi obbiettivi diversi: definire che cosa è buon cinema e cosa non lo è, ad esempio. E se fosse più importante descriverlo, cercare di comprenderlo, coglierne le feconde contraddizioni e l’irriducibile complessità, anziché stabilire temporanee gerarchie? Procedere per inclusioni anziché per dogmatiche distinzioni, allargare lo sguardo invece che metterlo soltanto e selettivamente a fuoco, spingersi oltre i limiti anziché erigere barriere? Senza rinunciare alla qualità, o meglio senza smettere d’interrogarsi costantemente su che cosa essa sia e dove risieda oggi, in questo presente che ci hanno spiegato non esistere, in un universo che non è più il passato e non è ancora il futuro. Del cinema, s’intende.
Alberto Barbera
Direttore della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
VENEZIA 75 In Concorso
(in ordine alfabetico per regista)
FIRST MAN – FILM D’APERTURA di DAMIEN CHAZELLE
con Ryan Gosling, Jason Clarke, Claire Foy / USA / 138’
THE MOUNTAIN di RICK ALVERSON
con Tye Sheridan, Jeff Goldblum, Hannah Gross, Denis Lavant, Udo Kier / USA /106’
DOUBLES VIES di OLIVIER ASSAYAS
con Guillaume Canet, Juliette Binoche, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi, Christa Théret, Pascal Greggory / Francia / 100’
THE SISTERS BROTHERS di JACQUES AUDIARD
con Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed / Francia, Belgio, Romania, Spagna / 120’
THE BALLAD OF BUSTER SCRUGGS di ETHAN COEN, JOEL COEN
con Tim Blake Nelson, James Franco, Liam Neeson, Tom Waits, Bill Heck, Zoe Kazan, Tyne Daly, Brendan Gleeson / USA / 132’
VOX LUX di BRADY CORBET
con Natalie Portman, Jude Law, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Jennifer Ehle / USA / 110’
ROMA di ALFONSO CUARÓN
con Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Marco Graf, Daniela Demesa, Carlos Peralta, Nancy García / Messico / 135’
22 JULY di PAULGRASS
con Anders Danielsen Lie, Jonas Strand Gravli, Jon Øigarden, Isak Bakli Aglen, Seda Witt, Maria Bock, Thorbjø Harr / Norvegia, Islanda / 133’
SUSPIRIA di LUCA GUADAGNINO
con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace Moretz / Italia / 152’
WERK OHNE AUTOR (OPERA SENZA AUTORE) di FLORIAN HENCKEL VON DONNERSMARCK
con Tom Schilling, Paula Beer, Sebastian Koch, Saskia Rosendahl, Oliver Masucci / Germania / 188’
THE NIGHTINGALE di JENNIFER KENT
con Aisling Franciosi, Sam Claflin, Baykali Ganambarr, Damon Herriman, Harry Greenwood, Ewen Leslie, Michael Sheasby, Charlie Shotwell / Australia / 136’
THE FAVOURITE di YORGOS LANTHIMOS
con Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Joe Alwyn / UK, Irlanda, USA / 120’
PETERLOO di MIKE LEIGH
con Rory Kinnear, Maxine Peake, Pearce Quigley, David Moorst, Rachel Finnegan, Tom Meredith / UK, USA / 154’
CAPRI-REVOLUTION di MARIO MARTONE
con Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Gianluca Di Gennaro, Eduardo Scarpetta, Jenna Thiam, Ludovico Girardello, Lola Klamroth, Maximilian Dirr, Donatella Finocchiaro / Italia, Francia / 122’
WHAT YOU GONNA DO WHEN THE WORLD’S ON FIRE? di ROBERTO MINERVINI
con Judy Hill, Dorothy Hill, Michael Nelson, Ronaldo King, Titus Turner, Ashley King, Kevin Goodman, The New Black Panthers Party for Self Defense / Italia, USA, Francia / 123’
NAPSZÁLLTA (SUNSET) di LÁSZLÓ NEMES
con Juli Jakab, Vlad Ivanov / Ungheria, Francia / 142’
FRÈRES ENNEMIS di DAVID OELHOFFEN
con Matthias Schoenaerts, Reda Kateb, Adel Bencherif, Sofiane Zermani, Nicolas Giraud, Marc Barbe, Sabrina Ouazani, Gwendolyn Gourvenec / Francia, Belgio / 111’
NUESTRO TIEMPO di CARLOS REYGADAS
con Carlos Reygadas, Natalia López, Eleazar Reygadas, Rut Reygadas, Phil Burgers / Messico, Francia, Germania, Danimarca, Svezia / 173’
AT ETERNITY’S GATE di JULIAN SCHNABEL
con Willem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Niels Arestrup / USA, Francia / 110’
ACUSADA di GONZALO TOBAL
con Leonardo Sbaraglia, Lali Espósito, Inés Estevez, Daniel Fanego, Gerardo Romano / Argentina, Messico / 108’
ZAN (KILLING) di SHINYA TSUKAMOTO
con Sousuke Ikematsu, Yu Aoi, Tatsuya Nakamura, Shinya Tsukamoto, Ryusei Maeda / Giappone / 80’
Fuori Concorso
EVENTO SPECIALE
THE OTHER SIDE OF THE WIND
di ORSON WELLES
con John Huston, Oja Kodar, Peter Bogdanovich, Susan Strasberg, Norman Foster / USA / 122’
THEY’LL LOVE ME WHEN I’M DEAD
di MORGAN NEVILLE
USA / 98’
PROIEZIONI SPECIALI
L’AMICA GENIALE
di SAVERIO COSTANZO
con Elisa Del Genio, Ludovica Nasti, Margherita Mazzucco, Gaia Girace / Italia, Belgio / 120’
IL DIARIO DI ANGELA – NOI DUE CINEASTI
di YERVANT GIANIKIAN
con Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi / Italia / 90’
FICTION
UNA STORIA SENZA NOME
di ROBERTO ANDÒ
con Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Laura Morante, Alessandro Gassmann / Italia, Francia / 110’
LES ESTIVANTS
di VALERIA BRUNI TEDESCHI
con Valeria Bruni Tedeschi, Pierre Arditi, Valeria Golino, Noémie Lvovsky, Yolande Moreau, Laurent Stocker, Riccardo Scamarcio / Francia, Italia / 125’
A STAR IS BORN
di BRADLEY COOPER
con Lady Gaga, Bradley Cooper, Andrew Dice Clay, Dave Chappelle, Sam Elliott / USA / 135’
MI OBRA MAESTRA
di GASTÓN DUPRAT
con Guillermo Francella, Luis Brandoni, Raúl Arévalo, Andrea Frigerio / Argentina, Spagna / 100’
A TRAMWAY IN JERUSALEM
di AMOS GITAI
con Noa Ahinoamam Nini, Mathieu Amalric, Hana Laslo, Yael Abecassis, Pippo Delbono, Yuval Scharf, Karen Mor, Lamis Amar , Mustafa Masi / Israele, Francia / 90’
UN PEUPLE ET SON ROI
di PIERRE SCHOELLER
con Gaspard Ulliel, Adèle Haenel, Olivier Gourmet, Luis Garrel, Izïa Higelin, Noémie Lvovsky, Céline Sallette, Denis Lavant / Francia, Belgio / 121’
LA QUIETUD
di PABLO TRAPERO
con Martina Gusman, Bèrènice Bèjo, Graciela Borges, Edgard Ramirez, Joaquim Furríel / Argentina / 117’
DRAGGED ACROSS CONCRETE
di S. CRAIG ZAHLER
con Mel Gibson, Vince Vaughn, Tory Kittles / Canada, USA / 159’
YING (SHADOW)
di ZHANG YIMOU
con Deng Chao, Sun Li, Zheng Kai, Wang Qianyuan, Wang Jingchun, Hu Jun, Guan Xiaotong, Wu Leo / Cina / 116’
NON-FICTION
A LETTER TO A FRIEND IN GAZA
di AMOS GITAI
Israele / 34’
AQUARELA
di VICTOR KOSSAKOVSKY
UK, Germania / 89’
EL PEPE, UNA VIDA SUPREMA
di EMIR KUSTURICA
con Pepe Mujica
Argentina, Uruguay, Serbia / 74’
PROCESS
di SERGEI LOZNITSA
Paesi Bassi / 125’
CARMINE STREET GUITARS
di RON MANN
Canada / 80’
ISIS, TOMORROW. THE LOST SOULS OF MOSUL.
di FRANCESCA MANNOCCHI, ALESSIO ROMENZI
Italia, Germania / 80’
AMERICAN DHARMA
di ERROL MORRIS
con Stephen K. Bannon/ USA, UK / 95’
INTRODUZIONE ALL’OSCURO
di GASTÓN SOLNICKI
con Gastón Solnicki / Argentina, Austria / 71’
1938 DIVERSI
di GIORGIO TREVES
Italia / 62’
NI DE LIAN (YOUR FACE)
di TSAI MING-LIANG
con Lee Kang Sheng / Taipei Cinese / 76’
MONROVIA, INDIANA
di FREDERICK WISEMAN
USA / 143’
Le cinque Giurie della 75. Mostra di Venezia
Sono state definite le composizioni delle cinque Giurie (Venezia 75, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality, Venezia Classici) della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica:
Venezia 75
La Giuria Venezia 75 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d'Oro per il miglior film, Leone d’Argento - Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento - Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente. La Giuria internazionale del Concorso di Venezia 75 è composta da:
- il regista, sceneggiatore e produttore messicano Guillermo del Toro (presidente), due volte premio Oscar (miglior regia e miglior film) per La forma dell’acqua (2017). Autore di film quali Hellboy, Il labirinto del fauno, Hellboy II: The Golden Army, Pacific Rim e Crimson Peak, del Toro ha presentato in anteprima mondiale l’anno scorso a Venezia La forma dell’acqua, vincendo il Leone d’oro per il miglior film. Straordinario successo di critica e pubblico, La forma dell’acqua si è aggiudicato quattro premi Oscar oltre a molti altri riconoscimenti internazionali
- l’attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice Sylvia Chang, nata a Taiwan. Ha recitato per autori di fama internazionale come King Hu, Mike Newell, François Girard, Tsui Hark, Johnnie To, Ang Lee e Jia Zhangke. Ha diretto 12 lungometraggi tra cui 20 30 40 (2004), in Concorso a Berlino, e Love Education (2017) che ha aperto il Tokyo Filmex Film Festival. Chang ha contribuito alla scoperta di molti registi giovani producendo, ad esempio, i film d’esordio di Ann Hui e Edward Yang
- l’attrice danese Trine Dyrholm. Ottiene notorietà internazionale con Festen (1998) di Thomas Vinterberg. Ha ruoli di rilievo in due film importanti di Susanne Bier, In un mondo migliore (2010), Oscar come miglior film straniero, e Love is All You Need (2012), applaudito a Venezia. Per l’interpretazione in La Comune (2016) di Vinterberg riceve l’Orso d’Argento a Berlino nel 2016. È la protagonista di Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, premio Orizzonti per il miglior film a Venezia 2017.
- l’attrice e regista francese Nicole Garcia. Esordisce come attrice teatrale e poi passa al cinema, ottenendo la consacrazione definitiva grazie al suo ruolo in Mon oncle d’Amérique (1980) di Alain Resnais. Fa il suo esordio nella regia con Un week end sur deux (1990) con Nathalie Baye. Ha diretto Place Vendôme, in Concorso a Venezia nel 1998, per cui Catherine Deneuve vince la Coppa Volpi. Nel 2015 ha realizzato Mal de pierres con Marion Cotillard, tratto dal romanzo di Milena Angus
- il regista e sceneggiatore italiano Paolo Genovese. Oggi uno dei più importanti registi italiani, esordisce nel 2001 con Incantesimo Napoletano, vincitore di un David di Donatello e un Nastro d’argento. Tra i suoi successi, Immaturi (2011), Immaturi – Il viaggio (2012), Tutta colpa di Freud (2013) e Perfetti sconosciuti (2016), premio David di Donatello come miglior film e miglior sceneggiatura, Premio al Tribeca come miglior sceneggiatura, e caso internazionale con richieste di diritti da tutto il mondo per un remake. La sua regia più recente è The Place (2017). Nel 2018 ha pubblicato il libro Il primo giorno della mia vita (Einaudi)
- la regista, sceneggiatrice e produttrice polacca Malgorzata Szumowska. Ha diretto nel 2008 33 sceny z życia (33 Scenes from Life), che si aggiudica il Pardo d’Argento a Locarno. Il lungometraggio W imię … (In the Name of) è presentato a Berlino, dove torna nel 2015 per Cialo (Body), Orso d’argento per la miglior regia, e nel 2018 per Twarz (Mug), Orso d’Argento Gran Premio della Giuria
- l’attore, regista, produttore e sceneggiatore neozelandese Taika Waititi. Esordisce nella regia con alcuni corti apprezzati internazionalmente come Two Cars, One Night, nominato all’Oscar nel 2005, e Tama tu, premiato a Berlino nella sezione Panorama. Spesso anche attore nei suoi film, Waititi esordisce nel 2007 come regista di lungometraggi con Eagle vs Shark, cui seguono Boy (2010), il mockumentary rivelazione Vita da vampiro (2014), Selvaggi in fuga (2016) e Thor: Ragnarok (2017)
- l’attore austro-tedesco Christoph Waltz, due volte premio Oscar come attore non protagonista per Inglourious Basterds (2009) e Django Unchained (2012), entrambi di Quentin Tarantino. È protagonista di alcune recenti edizioni della Mostra con le sue interpretazioni in Carnage (2011), The Zero Theorem (2013) e Downsizing, film d’apertura a Venezia 2017
- l’attrice inglese Naomi Watts, rivelatasi in Mulholland Drive (2001) di David Lynch, è stata candidata all’Oscar per le sue interpretazioni in 21 grammi - Il peso dell'anima (2003) e The Impossible (2012). 21 grammi è stato presentato in Concorso a Venezia, dove Watts torna nel 2016 per The Bleeder di Philippe Falardeau. È fra gli interpreti di Birdman, film d’apertura a Venezia nel 2014 e vincitore di quattro premi Oscar
Orizzonti
La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio. La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta da:
- la regista, sceneggiatrice e produttrice greca Athina Tsangari (presidente). Nel 2010 realizza Attenberg (2010), in Concorso alla Mostra di Venezia, dove l’attrice Ariane Labed vince la Coppa Volpi. Il suo più recente lungometraggio Chevalier (2016) è stato eletto miglior film al BFI London Film Festival. Sia Attenberg che Chevalier sono stati selezionati come candidati della Grecia per le nomination agli Oscar
- il regista, sceneggiatore e produttore americano Michael Almereyda. Fa il suo esordio nel lungometraggio nel 1989 con Twister. Nel 2000 ha presentato in concorso a Locarno Hamlet, protagonista Ethan Hawke. Nel 2014 ha diretto Cymbeline, presentato alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti. Il sci-fi intimista Marjorie Prime è il suo lungometraggio più recente, acclamato dalla critica, presentato a Rotterdam e premiato al Sundance
- l’attrice iraniana Fatemeh Motamed-Aria (Simin). Nel 2011 recita nel film Inja bedoone man (Here Without Me), interpretazione che le vale il premio come miglior attrice al Montréal World Film Festival. Nel 2014 è a Venezia nella sezione Orizzonti per Nabat, in cui è protagonista. Per la sua interpretazione IN Avalanche (2015) riceve una menzione speciale agli Asia Pacific Screen Awards
- il critico cinematografico Frédéric Bonnaud. Ha scritto per Libération, Trafic e ha codiretto la sezione di cinema della rivista Les Inrockuptibles, di cui è stato anche direttore dal 2013 al 2016. Ha condotto i programmi Charivari e La Bande à Bonnaud per France Inter. Per la televisione ha ideato e condotto il programma culturale di Arte Personne ne bouge! con Philippe Collin. Da febbraio 2016 è Direttore Generale della Cinémathèque française
- lo sceneggiatore e produttore egiziano Mohamed Hefzy ha scritto, prodotto e co-prodotto circa 30 lungometraggi in Egitto, Stati Uniti, Gran Bretagna e in tutto il mondo arabo. I suoi film sono stati presentati nei più importanti festival del mondo vincendo più di 80 premi internazionali. Nel 2016 una delle sue produzioni – Clash – ha aperto la sezione Un Certain Regard a Cannes. Nel 2018 torna sulla Croisette come co-produttore di Yommedine, presentato in concorso
- la regista e sceneggiatrice canadese Alison Mclean. Ha diretto i cortometraggi Kitchen Sink, presentato a nel 1989, Crush e Jesus’ Son, che è stato presentato Venezia nel 1999. Ha co-diretto il documentario Persons of Interest, presentato al Sundance nel 2003. Il suo più recente film The Rehearsal è stato selezionato nei festival di Toronto, New York e Londra nel 2016
- il regista e sceneggiatore italiano Andrea Pallaoro. Debutta alla regia con il cortometraggio Wunderkammer, presentato in concorso al Sundance nel 2009 e selezionato in oltre 50 festival in tutto il mondo. Il suo lungometraggio d’esordio è Medeas (2013), presentato a Venezia nella sezione Orizzonti. Torna alla Mostra nel 2017, questa volta in Concorso con il film Hannah, con il quale la protagonista Charlotte Rampling ottiene la Coppa Volpi come miglior attrice
Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”
Tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) concorrono all’assegnazione del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. La Giuria Internazionale assegnerà senza possibilità di ex-aequo un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore. La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, è composta da:
- il regista e sceneggiatore iraniano e americano Ramin Bahrani (presidente). I suoi film sono stati presentati nei festival di Venezia, Cannes, Sundance, Telluride e Toronto. Goodbye Solo viene presentato a Venezia nel 2008, ottenendo il premio FIPRESCI. Torna alla Mostra nel 2014 in concorso con 99 Homes, grazie al quale l’attore Michael Shannon ottiene una nomination ai Golden Globe. Bahrani è anche professore di cinema alla Columbia University di New York City
- l’attrice italiana Carolina Crescentini. Fa il suo esordio nel lungometraggio nel 2007 con Notte prima degli esami – Oggi, un successo al botteghino. Nel 2008 riceve una nomination come migliore attrice non protagonista ai David di Donatello per Parlami d'amore. Nel 2010 è in 20 sigarette di Aureliano Amadei, presentato a Venezia, per il quale vince il Nastro d’argento come attrice non protagonista. Nel 2016 interpreta Assolo, secondo lungometraggio di Laura Morante
- la regista e sceneggiatrice tunisina Kaouther Ben Hania. Il suo documentario Les imams vont à l'école (2010) viene presentato al Festival di Dubai. Il suo primo lungometraggio Le challat de Tunis (2013) apre la sezione ACID a Cannes. Nel 2015 è alla Mostra di Venezia con Zaineb Hates the Snow, progetto presentato all’interno del progetto Final Cut in Venice del Venice Production Bridge. Il film viene poi presentato a Locarno. Nel 2017 Aala Kaf Ifrit (La bella e le bestie) viene presentato a Cannes, nella sezione Un Certain Regard
- la curatrice e direttrice artistica giapponese Hayashi Kanako. È stata direttrice del Tokyo Filmex dal 2001 fino al 2018. Ha ricoperto inoltre ruoli dirigenziali all’interno del progetto Talents Tokyo, volto a sostenere le promesse della cinematografia asiatica. È stata coordinatore generale del Kawakita Memorial Film Institute e ha lavorato per la Mostra di Venezia come consulente per l’area asiatica tra il 1999 e il 2000. Ha ricevuto il premio BIFF Korean Cinema Award nel 2012
- il regista argentino Gastón Solnicki. Nel 2008 gira Süden, documentario sul celebre compositore argentino Mauricio Kagel. Nel 2011 realizza il documentario Papirosen nel quale il regista ripercorre la storia della sua famiglia. Il film viene presentato a Locarno. Nel 2016 dirige il suo primo lungometraggio di finzione, Kékszakállú, presentato a Venezia nella sezione Orizzonti, dove vince il premio FIPRESCI. Quest’anno Solnicki presenta alla Mostra, nella sezione Fuori Concorso, il suo nuovo film Introduzione all’oscuro
Venice Virtual Reality
La Giuria Venice Virtual Reality assegnerà - esclusa la possibilità di ex aequo - i seguenti premi: Miglior VR Storia Immersiva, Migliore Esperienza VR per contenuto interattivo, Migliore Storia VR per contenuto lineare. La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality è composta da:
- la regista e sceneggiatrice danese Susanne Bier (presidente). Ottiene notorietà internazionale col film Open Hearts (2002), girato secondo l’estetica del Dogma ’95, cui seguono Brothers (2004) e After the Wedding (2006), nominato all’Oscar per il miglior film straniero. Premio che ottiene quattro anni dopo, nel 2010, grazie a In un mondo migliore. Il successivo Love Is All You Need è presentato con successo Fuori Concorso alla Mostra di Venezia nel 2012. Recentemente si è aggiudicata un Emmy Award per la miniserie da lei diretta The Night Manager (2016)
- lo scrittore italiano Alessandro Baricco. È autore di saggi, romanzi e testi teatrali tradotti e rappresentati in tutto il mondo. Ha esordito in TV come conduttore di L’amore è un dardo e del programma Pickwick, del leggere e dello scrivere. Ha portato in teatro i grandi classici, da Omero a Moby Dick, come autore, regista e interprete e le Palladium Lectures e le Mantova Lectures. Ha scritto e diretto un film, Lezione 21. È Preside della Scuola Holden, da lui fondata nel 1994
- l’attrice francese Clémence Poésy. Nel 2004 interpreta Maria Stuarda nel film Gunpowder, Treason & Plot, ruolo per il quale vince il premio FIPA come miglior attrice. Ha recitato nel film In Bruges - La coscienza dell'assassino (2008), grazie al quale ottiene visibilità internazionale. Interpreta il personaggio di Fleur Delacour in Harry Potter e il calice di fuoco e in Harry Potter e i doni della morte. Nel 2018 ha recitato come co-protagonista nel film Tito e gli alieni, presentato al Torino Film Festival
Venezia Classici
La Giuria di Venezia Classici è composta da 26 studenti - indicati dai docenti - dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari. Assegnerà i Premi Venezia Classici per i rispettivi concorsi Miglior Film Restaurato e per il Miglior Documentario sul Cinema. La Giuria è presieduta da:
- il regista e sceneggiatore italiano Salvatore Mereu. Nel 2003 fa il suo esordio nel lungometraggio con Ballo a tre passi, presentato a Venezia dove vince il premio della Settimana della Critica, e per il quale vince un David di Donatello come miglior regista esordiente e viene nominato ai Nastri d’argento. Il secondo film, Sonetàula (2008), viene presentato alla Berlinale nella sezione Panorama. Torna alla Mostra nel 2010 con Tajabone e nel 2012 in Orizzonti con Bellas Mariposas. È docente di cinema e ha realizzato con i suoi studenti alcuni cortometraggi (Il mare, La vita adesso, Scegliere per crescere, Futuro prossimo) selezionati nei più importanti festival nazionali e internazionali
- Data inizio: Martedì, 28 Agosto 2018
- Data fine: Sabato, 08 Settembre 2018
- Evento a pagamento: Sì
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